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Almeno un libro in valigia

Creato il 04 luglio 2010 da Elenatorresani

Vi vedo, attraverso i social network, partire e tornare, mandare messaggi dalle spiagge, dal lago o dalle vie dello shopping e dal lungomare delle bancarelle, sfidando il caldo disumano, mentre io rimango barricata nel mio regno vampiresco fatto di persiane abbassate e aria condizionata, in attesa del fresco della Francia del Nord.
Partire senza un libro da leggere, però, porta una sfiga della madonna – non dimenticatelo – e allora lancio nell’etere alcuni consigli per il tempo ozioso che vi attende, sotto l’ombrellone o all’ombra di un corbezzolo.
Appuntatevi prima di tutto due nomi: Emmanuele Bianco e Sacha Naspini.
Due giovani scrittori che è doveroso leggere.

Almeno un libro in valigia
I cariolanti, di Naspini, è un libro vivo, intrigante, fecondo.
Bastiano – il protagonista – è l’eroe negativo per eccellenza, il bambino cannibale per necessità, l’adulto assassino per istinto, a compimento dell’imprinting sanguinario spiccio ed elementare.
Una vittima senza colpe, vessillo dell’innocenza del male, che si trasforma nel carnefice inconsapevole ma lucido, coerente, avveduto.
Mediocrità animale senza scampo o arte ancestrale di sopravvivenza? Dove inizia la responsabilità individuale, incuneata in quella sociale, storica, antropologica?

 

 

 

Almeno un libro in valigia
Tiratori scelti di Bianco è invece l’affresco imperdibile della realtà della nostra periferia – quella milanese – gravida di umanità, corpi, odori ed equilibri immutabili che governano “il quartiere”: IL LUOGO.
“Tiratori scelti” lo vedi chiaramente dov’è nato: davanti al falò di un’auto in fiamme, sul campo di calcetto dove ci si prende a mazzate, tra le matrone pacchiane tirate a festa, sugli altari dei “palazzi”, tra i capifamiglia agli arresti domiciliari e il destino incazzato della generazione-cocaina.
Bianco ci regala – con questa sua prima opera – un inno alla strada, al tragico fascino dell’emigrante, all’identità del “ghetto” e della sua gente invincibile.
“Siamo onesti lavoratori e trafficanti di cocaina. Siamo lavandaie e pasticcieri, studenti e meccanici. Se venisse a mancare una sola di queste identità, sarebbe finita”.

Accanto a queste due piacevoli scoperte, vi consiglio Hanno tutti ragione, di Paolo Sorrentino, che da narratore navigato ha saputo creare un profeta assoluto e indimenticabile come Tony Pagoda.
Venuto al mondo, il vero salto di qualità di Margaret Mazzantini, un concentrato di dolore e bravura da succhiare tutto d’un fiato, da restarne interdetti.

Almeno un libro in valigia

Per chi avesse voglia di assaporare incantati aromi mediorientali, consiglio:

- La terrazza proibita (di Fatema Mernissi): lento, seducente, contemplativo
- La masseria delle allodole e La strada di Smirne (di Antonia Arslan), con le loro storie crudeli.
- L’attentatrice (di Yasmina Khadra), intenso e intelligente.

Almeno un libro in valigia

Poi, per carità, potrete anche leggere il libro di Gennaro Gattuso. Non vi perdonerò, ma l’importante è che un libro, con voi, ci sia sempre.


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