Ph. Luca Latrofa/Luca Sorrentino
Partita sotto un cielo grigio la ventiseiesima edizione di AltaRoma con due sfilate in mattinata; l'omaggio a Sophia Loren e agli anni '60 di Giada Curti e gli abiti monocromatici di Ettore Bilotta che ha anche inaugurato lo Spazio AltaRoma presso l' Auditorium della Musica, soprannominato 'il tendone'.La Curti ha presentato la sua Pret-a-Couture nell'Hotel St.Regis, fulcro della Dolce Vita e location ideale per una collezione che ha immerso gli invitati, me compreso, nell'atmosfera di quegli anni, dalle musiche che mi hanno fatto 'ballare' sulla sedia, alle immagini che scorrevano sullo schermo dove uscivano le modelle, con immagini di Roma, il video dello spogliarello della Loren in 'Ieri, Oggi e Domani', ma sopratutto gli abiti, ovviamente, caratterizzati da gonne a sbieco sotto il ginocchio, camicie bianche, maliziosamente con il primo bottone lasciato aperto, abiti da sera da red carpet ma anche capri-pants, crop top. Una collezione in puro 'stile Curti: un'AltaModa elegante e raffinata ed allo stesso tempo moderna e fresca - indossabile da mamme e figlie- e cosmopolita, adatta ad ogni angolo del globo e che rappresenta il meglio del made in Italy 2015. Pizzo macrame', chiffon,seta, duchesse di seta per la sposa il tutto nei colori del bianco,verde acqua marina, turchese e fuxsia.
Ettore Bilotta ha 'rotto il ghiaccio' nel nuovo spazio AltaRoma presso l'Auditorium, una tensostruttura di color nero che questa edizione ospita i designer consolidati del calendario - i 'giovani' sfileranno da domani al Maxxi . Una collezione in equilibrio tra il bianco ed il nero con accenti di luce dati dal leimotif dei ricami con pailette pitonate che man mano che le uscite vanno avanti diventano sempre piu' abbaglianti per culminare in un total look oro, aderente con coda e profonda scollatura sulla schiena. Una collezione difficile da apprezzare nella velocità di una sfilata poichè la qualità dei tagli e dei tessuti va apprezzata, in questo caso, da vicino, con mano e con tutto il tempo necessario, che un click di smartphone purtroppo non concede.
Due parole sulla tensostruttura - aka il tendone, parola che in sè mi fa sorridere ma dalla connotazione immeritatamente negativa - dell'Auditorium. Personalmente, abituato, come tutti, allo storico edificio di S,Spirito in Sassia, trovarmi all'interno di uno spazio minimale, nero e quasi asettico, mi ha destabilizzato un pò ma da subito ho notato come la sua capienza sia molto maggiore delle sale Lancisi e Baglivi, e questo è un bonus ENORME, poiche' il poter accogliere piu' persone - stampa, blogger, clienti e buyers - e' importantissimo per le vendite e la risonanza sui media. Bisognerà aspettare la fine delle sfilate il 2 febbraio per tirare qualche conclusione sulle nuove location di AltaRoma. Per ora, intanto, diciamo che il tutto è iniziato con la marcia giusta.