Altitude
di Kaare Andrews
Canada/Usa 2010
Attenzione! L'articolo contiene spoiler.
Sinossi
L’università si avvicina e Sara dovrà lasciare la città in cui è nata per raggiungere la costa est. Pilota alle prime armi, la ragazza decide di salutare gli amici di sempre e l’ex ragazzo Bruce in modo memorabile, affittando un bimotore per andare a un concerto. Ma il viaggio prende una piega inaspettata quando, a causa di un misterioso guasto tecnico, Sara perde il controllo del velivolo. Senza più contatti radio a causa di una turbolenza, i ragazzi si trovano ad affrontare le proprie angosce e le paure più recondite, scoprendo come l’istinto di sopravvivenza prevarichi con brutalità sull’amicizia. Nemmeno un atterraggio d’emergenza migliorerà la situazione dei passeggeri, in balia di una malevola forza soprannaturale che prende vita dalle pagine del fumetto di Bruce. (fonte: http://film.35mm.it/)
Commento
Ok, mi sono lasciato fregare dalla bella locandina di questo film e l'ho visto senza praticamente cercare uno straccio di recensione in Rete.
Risultato: Altitude è senz'altro uno dei peggiori titoli dell'anno che va concludendosi. Una boiata senza pretese, un teen-movie con i più stereotipati ragazzotti americani come protagonisti. Un monster movie dove il mostro si intravedere per circa due minuti in tutto, e la cui natura è così stupida, ridicola e mal sfruttata che alla fin fine vien voglia di prendere a sputi in faccia il regista di tale aborto.
Difficile prendere i peggiori ingredienti per realizzare un film davvero indecente, ma Kaare Andrews riesce nel tentativo. I cinque teenager imbarcati su un piccolo aereo da turismo sono davvero il non plus ultra del “già visto”. C'è il biondo muscoloso, atletico ma rozzo e stupido. C'è la sua fidanzata, che lo cornifica con l'amico alternativo rock-punk. C'è la protagonista, la ragazza emancipata e coraggiosa la quale, quantomeno, ha tra i suoi pregi una bellezza disarmante (è l'attrice canadese Jessica Lowndes, classe '88. Una Dea).
Messa insieme questa squadra di odiosi ventenni, la storia si sviluppa sulla più classica trama claustrofobica, dove però i colpi di scena sono ultratelefonati e privi di suspance. L'aereo va in avaria, tra i passeggeri si scatena il panico, che a sua volta mette in evidenza mal represse ruggini di vecchio corso. Uno di loro crede di vedere qualcosa di strano tra le nuvole, ma gli altri non credono alle sue parole.
Dopo lo scontatissimo sacrificio di uno dei ragazzoni yankee, nel tentativo di aggiustare il timone dell'aereo in volo (!!!), arriviamo finalmente allo spiegone finale (tra l'altro risolto in tre/quattro idiotissimi minuti): il mostro che si è palesato di tanto in tanto durante il volo (quasi con discrezione; non sia mai che rompa troppo i coglioni) è generato... dai reconditi poteri soprannaturali del fidanzato represso della pilota figona!
Sul serio: avete mai sentito una cavolata del genere? Ottanta minuti di film per arrivare a una spiegazione che sembra uscita dalla parodia de Ai confini della realtà? Ebbene, la risposta è sì: il regista è davvero riuscito a mettere insieme una porcata del genere e a farla produrre.
Credo che sprecare altre parole per Altitude sia proprio eccessivo. L'unico merito di questa pellicola è quello di guadagnare sul fotofinish la palma di peggiore film del 2010, almeno per quel che mi riguarda. Addirittura peggio di Resident Evil Afterlife, fino a ieri summa cazzata dell'anno che va a finire.
Vi lascio con una foto di Jessica Lowndes, l'unica cosa bella del film, anche se, più che recitare, sembra un quadro.