Tutto nasce, come spesso accade alla sottoscritta, grazie al caro vecchio Facebook, che odio ma del quale non posso fare a meno.
Facebook che spesso mi fa rimpiangere quando c'erano le pellicole e costava svilupparle, quando insomma per sentirsi fotografi occorreva ragionarci, sulle foto, e non era sufficiente un compattina con cui riempire una memory card in pochi secondi come un invasato sperando di cavarne almeno uno scatto decente.
Il caro vecchio dilemma: quando vengo taggata in una foto in cui ho quella faccia un po' così, quell'espressione un po' così (in questa frase la parola "così" è liberamente sostituibile con la parola "ebete") che fare? Staggarsi immediatamente e rischiare di ferire un amico o deglutire rumorosamente ed iniziare a postare come una forsennata, nella speranza che quella foto finisca così in fondo alla timeline da non essere più salvabile nemmeno con l'intervento dei tizi dell'amaro Montenegro?
Solitamente opto per il salvataggio dell'amicizia, ma la cosa mi crea disagio. Non sono uno splendore di ragazza, non verrò mai scelta come tesimonial per la Pantene e nemmeno come controfigura di Angelina Jolie, ma non sono "così" cessa, perdiana! Perchè devo venire cessa nelle foto?
Ci sono siti che consigliano di essere naturali, di provare e riprovare le pose in cui effettivamente diamo il meglio di noi, di sorridere e di essere noi stesse: tutti consigli utili. Certo. Utili come a dire che con un paio di Jimmy Choo ai piedi la nostra autostima crescerebbe.
Poi ci sono consigli come quello in cui si è imbattuta la Princess, e dal quale è scaturito questo post, un po' datato, ma che mi fa sempre scompisciare dalle risate.
Certo che se siamo naturali, se indossiamo colori che ci si addicono e se siamo solari e sorridenti siamo anche più fotogeniche, geni! Tuttavia, noi ragazze solari e piene di gusto nell'abbigliamento, lo sappiamo bene che la foto cessa è in agguato lo stesso, pronta a zompare sulla nostra timeline quando meno ce lo aspettiamo.
E poi mica possiamo essere solari e sorridenti in qualsiasi situazione...
Serve il trucco, non la strada faticosa, per essere gnocche nelle foto! Noi vogliamo la dieta Dukan della "fotogenicità", non un anno di palestra e regime alimentare da campo di concentramento!
Ora esiste la soluzione. Ora possiamo eliminare il problema alla radice e dire "adieu" alle foto cesse!
Il trucco molto più seplice per essere SEMPRE fotogeniche e ce lo spiega il fotografo americano Peter Hurley (fratello separato alla nascita di Francesco Renga) in un tutorial alla portata di tutti.
Sopravvivendo ai primi momenti del video, nei quali Peter se la tira come un pazzo ed elenca quali mirabolanti ed imperdibili dvd abbia prodotto, impariamo che il segreto delle foto gnocche è nella mandibola.
I ritratti più riusciti sono quelli nei quali la mandibola è ben definita.
Arrivando circa al minuto 9 del video, Peter ci mostra come il tirare in avanti, da parte del soggetto della foto, tutta la testa (dalla fronte al mento) non faccia che pronunciare la linea della mandibola, rendendo il fotoritratto very cool (no, nella realtà non si sente lo "sbam!" quando tiriamo avanti la mandibola e diventiamo very cool, quello nel video è opera dell'ego di Peter).
Questa postura avrebbe poi il portentoso effetto di eliminare quella "mini maniglietta" che si forma sotto il mento e che, appiattita nella foto, ci rende un po' tutte delle pellicane un po' buffe. E nessuna di noi vuole essere nè buffa nè ricordare un pellicano, quando viene immortalata in un'immagine per i secoli dei secoli.
E che ci vuole ad andare in giro con la mandibola ben tesa e la testa in avanti rispetto alle spalle?
Basterà semplicemente incrociare tutte le altre persone sempre da di fronte, dal momento che di profilo sembreremo tante gobbette di Notre Dame.
Non so a voi, ma a me la cosa pare piuttosto fattibile. Sicuramente più fattibile dell'essere sempre solare e sorridente.
La Redazione