Altre memorie natalizie (2011/12)

Creato il 09 gennaio 2012 da Luciusday

Mainz come l'ho lasciata: in piena festa natalizia!

Cari lettori, scusate la mia assenza durante questa ultima settimana di vacanze a Roma, ma sono stati giorni impegnativi. "Ma impegnativi de che!", direte voi. Ebbene sì: l'andare a trovare amici e parenti che non vedevi da 4 mesi un po' di tempo te lo prende. Ma andiamo con ordine.
Dopo Natale, io e Daniele abbiamo fatto fare a Dongli un giro turistico attraverso le meraviglie di RomaDongli è un nostro amico cinese che studia a L'Aia, in visita a Roma ed ospitato da Daniele durante la sua permanenza; l'ha conosciuto Giulio (altro amico Erasmus) l'estate scorsa, durante i suoi giorni di studio (della lingua cinese) a Shanghai. In una mattinata siamo riusciti a vedere il Colosseo, i Fori Imperiali, l'Altare della Patria con il museo del Risorgimento e del Milite Ignoto, l'ex "Collegio Romano" (oggi sede del Liceo Ginnasio Statale Visconti), il Pantheon, la fontana di Trevi, Piazza di Spagna e la scalinata di Trinità dei Monti, Via del Corso, Piazza del Popolo, il Palazzaccio, Castel Sant'Angelo e San Pietro (con una piccola sosta di Dongli anche alle "Poste Vaticane", di cui sinceramente nemmeno sospettavo l'esistenza, per spedire delle cartoline). Dongli era già stato a Roma altre due volte, ma non era a conoscenza di tutti i retroscena storici che si celano dietro le eterne mura della città; io e Daniele l'abbiamo potuto render partecipe di alcuni di essi. Dopo una lunga camminata e una ricca mangiata nel McDonald ancora fresco di imballaggio di via Ottaviano (ma non per questo meno affollato) ci siamo salutati con l'augurio di rivederci presto su a Mainz o a den Haag.
Sempre tra Natale e capodanno ho preso un caffé con Ema Rosie, un'amica che non vedevo da tanto tempo e che sta studiando per diventare interprete e traduttrice. Ha da poco iniziato lo studio del tedesco, e quindi abbiamo parlato soprattutto della lingua, dell'università e dei metodi di insegnamento non convenzionali e un po' stravaganti del suo egualmente non convenzionale professore.

Gamberi in salsa rosa... inizio di un grasso capodanno

Poi è arrivato il tanto atteso capodanno, che ho trascorso in compagnia di amici del liceo e non, a casa della mia amica Giuggy, esattamente come quattro anni fa. Non eravamo tanta gente, ma in compenso non ci siamo regolati sulla roba da mangiare, e abbiamo portato cibarie in abbondanza (tant'è che si è reso necessario un "intervallo" consistente tra una portata e l'altra, sennò saremmo tutti stramazzati prima della mezzanotte); c'era abbastanza da sfamare un esercito. Dopodiché alcuni di noi sono usciti a ballare, altri no, rimasti in casa a giocare a tombola, poker, lupus in fabula (un gioco con le carte che ricorda un po' l'assassino, ma più impegnativo e divertente), bere. Siamo rimasti a dormire lì, la mattina dopo ero a casa verso l'ora di pranzo. Già quattro anni fa abbiamo passato un capodanno a casa di Giuggy, in parte eravamo sempre noi, in parte c'erano anche altre persone; il capodanno di allora è rimasto nella storia per la faccenda del Dolby Surround, regalato ai genitori di Giuggy, che fu, assieme ai muri di casa, "innaffiato" di spumante... Quest'anno ci siamo limitati a imbrattare il suo divano di piselli e pancetta, povera Giuggy ;)
Ovviamente ho passato tutto il primo dell'anno a dormire. Che dite, dormirò anche tutto l'anno?
Dopo capodanno sono andato assieme a studentepercaso a trovare i miei amici di atletica; alcuni non c'erano per via delle vacanze, però ho salutato tutti quelli che conoscevo, anche se, come lui ha giustamente osservato, ormai la gente che conosciamo piano piano sta scomparendo, per far posto alle "nuove leve" più giovani; è un po' triste, ma è così, la vita va avanti, e con lei i reclutamenti di atletica. Il coach rimane però sempre lo stesso, ed è sempre un piacere, anche se - passatemi l'ossimoro - un po' malinconico, andarlo a trovare e rievocare tempi passati, correndo - stavolta - solo con la mente, e ancora ogni volta che entro in quello stadio mi prende il batticuore.
Ho poi visto mia cugina Lully (quella che studia a Parigi) e il suo ragazzo Quentin in un discopub in centro; è stata una strana conversazione, dal momento che io e mia cugina parlavamo in italiano, non conosciuto da Quentin; mia cugina e il ragazzo in francese, che io non conosco; io e Quentin, in tedesco, che mia cugina non conosce. Cosicché c'era sempre uno che non comprendeva ciò che dicevano gli altri due, e quindi alla fine bisognava sempre ritradurre tutto ciò che era stato detto in un'altra lingua. Però è stata una figata, e ho "rinfrescato" un po' il mio tedesco, che ovviamente qui non pratico molto!
Il giorno della befana ci siamo ritrovati (alla faccia dell'originalità) di nuovo a casa di Giuggy, per l'ultima tornata di poker e di giochi. Ho salutato così una parte dei miei amici, che rivedrò probabilmente non prima di due mesi.
Ieri sera doveva essere una tranquilla serata al pub con Ema, Ludo e (straordinariamente) Jas, e invece tra una cosa e l'altra c'è stata occasione per "movimentare" l'atmosfera, fatto sta che - Dio solo sa come - sono arrivato a casa  alle 3 (dopo aver riaccompagnato anche tutti gli altri) e stamattina dovevo fare i conti con un alito pestilenziale post-birra; ma per alcuni degli altri, non "temprati" da serate di pazzia a Mainz, sono stati un po' tragici risveglio e mattinata...!
Domani finalmente si torna a Mainz; alla gioia di rivedere gli amici di Erasmus e di ricominciare la vita universitaria tedesca si accompagna la tristezza di lasciare i miei amici romani e la mia famiglia, che come già detto prima di due mesi non rivedrò. "A gennaio tutta pacchia!" dicevamo con i miei amici prima di scendere a Roma a inizio dicembre, oberati di studio per gli esami in Italia. Invece dovremo adesso fare i conti con gli esami tedeschi di metà febbraio, che si avvicinano velocemente e incessantemente... Alcune materie devo ancora iniziare a studiarle! E per la prima volta nella mia vita universitaria ho veramente il timore di non farcela. Ce la faranno i nostri eroi a farla franca, o sarà piuttosto Franca a fare i nostri eroi? Only time will tell... ;)
A presto ragazzi, vi scriverò dalla Germania!
Pulchra vobis ;)

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