Se nello stivale l’approccio all’utilizzo dei social da parte dei legacy media è fortemente speculativo, con un’ottica di breve incentrata prevalentemente a dragare traffico senza che di fatto vi sia una visione d’assieme sul tipo di presenza sulle diverse piattaforme, Facebook incluso, e sul significato e valore [*] che questo implichi per ciascun newsbrand, praticando di fatto social washing, da oltreoceano arriva la dimostrazione, la conferma, che l’ipotesi che si possa e si debba procedere con un criterio diverso è fondata.
È il caso di Vox, testata all digital la cui mission dichiarata è “explain the news”, spiegare le notizie, e che rappresenta un caso di successo a circa un anno dal lancio.
Per inaugurare il blog di VoxMedia dedicato al marketing viene pubblicato il caso di studio sull’approccio di Vox alla pubblicazione su Facebook, perno centrale nella crescita esponenziale dall’aprile 2014 ad oggi. Approccio che viene così descritto:
Understanding that there is inherent brand-building value in getting in front of audiences even if they aren’t always directed back to a website has been a key element of Vox.com’s Facebook growth. By employing this strategy, Vox.com has been able to attract fans quickly and grow a strong base on Facebook, which in turn results in more web site referrals over the long run.
Altri mondi sono possibili
[*] Davide Desario, responsabile del sito de Il Messaggero, attraverso Twitter replica +