Altro attacco renzista alla Cgil stasera durante Otto e Mezzo

“Dopo che la segretaria della Cgil Camusso ha dichiarato a urne aperte che se Renzi avesse vinto sarebbe stato un problema per il sindacato, il segretario del Pd avrebbe dovuto chiamare la Camusso e chiederle di smentire” ha affermato

English: Susanna Camusso, Italian trade unionist (CGIL) Italiano: Susanna Camusso, sindacalista italiana (CGIL) 

il portavoce di Matteo Renzi durante la trasmissione Otto e Mezzo condotta da Lili Gruber su La7. Gli invitati erano due, i portavoce di Renzi e Bersani, che si preparano al ballottaggio di domenica. Sono noti alle cronache nazionali gli attacchi degli ultimi anni rivolti dal sindaco di Firenze alla Cgil. Fece scalpore l’opportunità offerta dal primo cittadino di aprire i negozi il Primo Maggio, festa nazionale dei lavoratori. Altre polemiche col maggiore sindacato italiano sono periodicamente comparse sui massmedia. Il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso in un’occasione commentò che “Renzi ha bisogno di un palcoscenico nazionale quindi attacca noi, non dovremmo rispondere più”.

Durante Otto e mezzo il portavoce di Pierluigi Bersani ha garantito l’impegno del segretario del Pd per migliorare le condizioni dei lavoratori e la stessa riforma Fornero. Non si parla però di reintegro sul posto di lavoro, come prevedeva l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori fino all’anno scorso. L’impegno era rivolto agli elettori di Nichi Vendola, il quale aveva dichiarato quanto sarebbe stato difficile per Bersani prendersi i voti di SEL.

A margine di Otto e Mezzo si può ricordare che i dirigenti della Cgil in buona parte provengono dal Pd (di quale corrente? Anni fa, imperanti Berlusconi e Bossi, la Cgil Lombardia registrava un 25% circa di elettori di centrodestra fra i propri iscritti): i rapporti fra partito e sindacato, però, non sono più così stretti come un tempo.

Annosa e interessante polemica: per ricordare un dato, nell’ultimo congresso del Pds (1997) si consumò uno scontro frontale fra Massimo D’Alema e Sergio Cofferati. D’Alema sosteneva fra l’altro che nei grandi Paesi europei il maggior partito riformista di governo si trova spesso il sindacato all’opposizione, non a fianco, poiché i ruoli sono ben diversi.