Stamane , privatamente, un frequentatore del Blog di Pintore mi ha chiesto spiegazione di un riferimento poco chiaro che ho fatto a proposito di un abbaglio che ho preso sulla pintadera.
Ho usato un esempio personale in un mio recente intervento sulle tavolette di Tziricotu postato da Atropa Belladonna per dire come sia facile prendersi troppo sul serio, anche quando gli elementi di conoscenza appaiano inequivocabili. Ecco la questione.
Figura 1
Nel capitolo 7 del mio recente libro “Sa ‘ena” , quello sulle pintadere, ho riportato un cratere etrusco (Figura 1) dov’ è raffigurata –così pensavo- una pintadera. La scena nuziale rientrava nella mia convinzione che le pindarere marchiassero il pane delle feste, ma soprattutto non trovavo alcuna differenza fra la pintadera quadripartita fotografata da Cannas al Louvre (Figura 2) o la Teti o l’uguale Orroli (due sole sono le pintadere uguali fin’ora trovate in Sardegna) e quella del vaso.Quale interessante coincidenza e quale conferma alle mie supposizioni!Figura 3
L’episodio di Nausicaa ed Ulisse è significativo. La principessa si era recata al mare per lavare le vesti in vista delle prossime nozze, quando incontra, appunto giocando a palla, il naufrago Ulisse.Innamorato della mia idea, ho ripreso a cercare, non convinto che il cerchio quadripartito con chevron fosse una palla o un gomitolo! A darmi la mazzata definitiva è stato un vaso apulo del Pittore di Dario, v. particolare 4, ridisegnato da Bendinelli, 1919, in cui si vede chiaramente come l’oggetto sia una sfera, non un piano!Figura 4
Gomitolo (es filo per uscire dal labirinto) o palla, entrambi comunque di valore simbolico, forse non hanno alcuna attinenza con la pintadera…Certo, sono deluso, ma anche convinto che la ricerca debba contemplare l’insuccesso, specie se si lavora con umiltà e col confronto. I navigatori solitari oggi non ci sono più!