Nell’analisi delle cause di morte in Italia, balzano agli occhi alcuni cambiamenti rilevanti avvenuti negli ultimi anni. Le malattie del sistema cardiovascolare e i tumori restano purtroppo le patologie mortali più comuni, ma si nota in particolare come stia registrando un progressivo incremento la mortalità per demenza e malattia di Alzheimer. Secondo i dati Istat infatti, nel 2012 queste patologie hanno rappresentato la sesta causa di morte in Italia, in netta crescita con 26.559 decessi, pari al 4.3% del totale annuo.
Si tratta di dati indubbiamente allarmanti se si pensa che il totale di decessi non è molto lontano da quello causato dai tumori respiratori. Per questo motivo è quindi necessario conoscere meglio queste patologie e cercare di prevenirle e limitarne i danni con un’adeguata terapia farmacologica.
Alzheimer e caffè
Prima ancora di dover ricorrere alla terapia farmacologica per l’Alzhiemer, un aiuto inaspettato per prevenire e rallentare la progressione del decadimento cognitivo potrebbe arrivare da una bevanda d’uso comune: il caffè.
Secondo uno studio condotto sui topi dalla University of South Florida, negli Stati Uniti, e pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease, una componente del caffè comporterebbe una maggiore presenza di GCSF (Granulocyte Colony Stimulating Factor) nel sangue. Questo fattore di crescita potrebbe offrire una protezione contro la malattia di Alzheimer.
Conferme in tal senso arrivano anche da una ricerca sviluppata presso la Johns Hopkins University e pubblicata su Nature. Le analisi effettuate confermerebbero come la caffeina sia in grado di apportare benefici ed effetti positivi sulla memoria a lungo termine.
Dopo essere arrivati a tali risultati sugli animali, andranno ora studiate sull’uomo le capacità della caffeina come supporto terapeutico contro l’Alzheimer.
L’Institute for Scientific Information on Coffee, attraverso un proprio studio, quantifica che il consumo di una quantità compresa tra le tre e le cinque tazzine di caffè al giorno potrebbe comportare una riduzione fino al 20% del rischio di sviluppare la malattia.
Bisogna però ricordare che, come il tè, anche il l’assunzione del caffè deve avvenire con cognizione di causa con parsimonia, in particolar modo da parte di donne incinte e soggetti ipertesi. Ci sono inoltre diverse altre cure naturali contro l’alzheimer che vale la pena provare per combattere o almeno rallentare la malattia.
La terapia farmacologica nella lotta all’Alzheimer
Ad oggi non esiste una cura per guarire dall’Alzheimer, ma i progressi scientifici hanno portato alla definizione di terapie atte a limitare gli effetti della malattia e a controllare i sintomi più problematici. L’assunzione di tali farmaci deve seguire le linee guida internazionali sulla terapia della malattia di Alzheimer e delle altre demenze, in maniera tale da garantire un trattamento basato sulle più recenti ed efficaci conoscenze scientifiche.
Al fine di rallentare temporaneamente la progressione della malattia vengono somministrati degli inibitori dell’acetilcolinesterasi, i quali vanno adattati alle varie casistiche personali, cercando di prescrivere i farmaci che meglio si adattano al paziente da un punto di vista di effetti collaterali e di modalità di somministrazione.
Molto importanti sono anche i farmaci utilizzati per controllare i sintomi più pesanti della malattia. Questa seconda terapia farmacologica permette di tenere a bada la depressione, i disturbi del sonno e i disturbi comportamentali migliorando la qualità della vita del paziente e dei famigliari che lo accudiscono.