Amantea, trovati 25 mln di lire inconvertibili

Una vicenda singolare giunge da Amantea, comune del basso tirreno Cosentino, e coinvolge un’anziana signora appena deceduta nello scorso mese di Dicembre, i suoi familiari ed un gruzzoletto da 25 milioni di vecchie lire. La signora aveva pensato bene di risparmiare per poter lasciare ai suoi eredi  una piccola somma di denaro, che potesse servire anche per le spese del suo funerale. Il denaro contante era stato conservato con grande cura (fin troppa) all’interno di una busta, poi conservata in una vecchia scarpiera. Nessuno si era mai accorto della presenza di quella busta, neppure i figli che per diversi anni hanno assistito l’anziana signora, costretta a letto dal suo stato di salute.  Finché, qualche tempo dopo la scomparsa, il nipote Pino si è recato nella casa di Amantea della nonna per recuperare alcuni effetti personali: all’interno della scarpiera ha, così, scoperto l’esistenza di una scatolina contenente la busta con i 25 milioni di lire. Le sensazioni conseguenti all’inaspettato ritrovamento sono state contrastanti: alla sorpresa e gioia iniziale è seguita, infatti, la grande amarezza.

Perché? Per capirlo bisogna far riferimento alla normativa vigente in materia di possibile conversione della banconote da lire ad euro, entrata in vigore con il passaggio alla moneta unica: il tempo massimo per la conversione di monete e banconote, infatti, è stato fissato in dieci anni e, dunque, considerata l’introduzione dell’Euro nel 2002, è scaduto due anni fa, ossia nel 2012.

Questa è stata la risposta negativa fornita dagli istituti bancari ai parenti della nonna di Amantea che, dunque, hanno temuto di aver perso definitivamente la possibilità di entrare in possesso dei 25 milioni di lire (circa 12500 euro, ndr). I parenti, però, non si sono arresi e proprio in questi giorni hanno deciso di ricorrere all’Agitalia (Associazione per la Giustizia in Italia) che attraverso i propri legali sta intraprendendo una specifica azione a tutela degli eredi dell’anziana donna. E’ giusto considerare, infatti, che il limite di dieci anni fissato per la possibile conversione del denaro da lire ad euro prima che scatti la prescrizione e/o decadenza debba valere dal momento in cui il soggetto è in grado di poter esercitare tale diritto. Si attendono, ora, gli esiti di tale ricorso.

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