Visto in DVD.
Ultimo capitolo della trilogia del ricordo. Fellini finalmente torna alla terra natale abbandonando le velleità da mockumentary dei film precedenti. Continua però con una storia spezzata, fatta di piccoli episodi indipendenti e con personaggi che ancora parlano in camera per spiegare ciò che avviene.
Il film risulta essere quello decisamente più organico, crea un mondo tridimensionale (come facevano gli altri) ricco di affetto e poesia, eppure riesce anche a mostrare una storia, l’epopea di un mondo ormai morto intriso dei suoi difetti e delle sue piccolezze.
Questo non è assolutamente il mio film felliniano preferito, eppure riesce con poco a fare molto, e anche le scene che appaiono più brevi o inutili brillano della luce sognante delle opere del regista (come l’inseguimento della gradisca fra i cumuli di neve, o la stupenda scena dell’attesa del Rex, interamente realizzata in studio).