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Amare è donare il proprio tempo (?)

Creato il 08 luglio 2014 da Amina De Biasio @aminavagante

Qualche giorno fa, nel bel mezzo della notte, mi sono alzata per prendere un bicchiere d’acqua e come al solito ho controllato l’ora sul mio smartphone: ore 3.00, 1 nuovo messaggio Whatsapp da Maura.

La Mauretta è una sudtirolese che ho conosciuto in Marocco – curioso no?

Quando sono partita per Rabat sapevo che avrei imparato molto, dalla lingua alla cultura alla storia. E così è stato, ma mai avrei pensato di imparare così tanta vita e soprattutto così tanto amore; mai avrei pensato di conoscere persone straordinarie come quelle che ho conosciuto.
Tra una lezione di arabo e l’altra, ho imparato subito ad apprezzare il carattere vivace e pungente di Maura, tra un tè alla menta di mattina e una decina di biscottini la sera ho imparato che la vita tutto sommato non smette mai di stupire: viviamo ad un centinaio di chilometri di distanza e per conoscerci siamo dovute andare in Africa.
L’importante però non è come ci si trova, ma come ci si tiene.

Due giorni fa Maura mi ha fatto un enorme dono. Assieme alla sua meravigliosa famiglia è venuta a trovarmi in cima ad una montagna. E la cosa straordinaria non è il fatto in sé che sia venuta, ma il fatto che mi abbia regalato il suo tempo. Ho amici che pur vivendo nella mia zona non sono mai venuti a trovarmi, ché tra lavoro e impegni vari proprio non ce le avevano tre ore libere. Capite quello che intendo? Una volta da qualche parte ho letto che amare è donare il proprio tempo. E di questo io sono infinitamente grata a Maura, ai suoi splendidi e simpatici genitori e alla sua sorellina Miriam.

E’ stata una giornata di felicità immersa in un mare di giornate di merda. Sono state ore felici, in cui si è chiacchierato di tutto e di niente, come se ci si vedesse sempre e si avesse paura di dirsi troppo e poi rimanere senza argomenti.
Dopo mesi, ho rivisto lei e in lei ho rivisto l’Amina migliore che sono diventata. Perché sì, sono una persona migliore da quando sono andata in Marocco e continuo a migliorarmi anche grazie a chi – come Maura – mi fa sottilmente capire che qualcosa valgo.

Voglio qui, che più pubblicamente non si può, ringraziarla di essere la fuoriditesta che è e soprattutto di esserci.
Voglio ringraziare i suoi genitori per avermela portata da Bolzano a Col Fioret e sua sorella che ha giocato con il mio cane tutto il giorno così la sera ha dormito senza rompere le scatole.
Chokran bzeeff!

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