Gli ebook, in tutti i
formati disponibili, sono diventati la nuova frontiera per quel che
riguarda la lettura on-the-road. Ovvero il miglior modo per portarsi
appresso un numero notevole di libri, senza che questi pesino in
valigia, oppure che occupino spazio vitale nelle nostre case sempre
più colme di oggetti.
Gli ebook, proprio per il
loro formato digitale, da tempo dividono i lettori nelle fazioni dei
sostenitori, dei contrari e degli indecisi. C'è chi non può
rinunciare al fruscio seducente delle pagine cartacee e c'è chi
preferisce soluzioni più pratiche, facendosi sedurre dalla
tecnologia. Tuttavia, sia in un caso che nell'altro, ciò che
accomuna un qualunque fruitore, che sia anche solo occasionale, sono
le modalità con cui questi ebook si acquistano in rete. Modalità
che spesso fanno arricciare il naso, ma che, almeno per adesso, non
eravamo in grado di comprendere fino in fondo. Di seguito ho
riportato la sintesi offerta dall'Associazione Altroconsumo, da
sempre attenta ai diritti dei consumatori e il quadro che se ne
ottiene, direi che è piuttosto inquietate.
Questo è quanto riportato dall'Associazione Altroconsumo:
Compri un ebook ma non ne sei proprietario: diffidati Amazon, Feltrinelli e Mediaworld.
Secondo i loro contratti di vendita, quando acquisti un libro elettronico non ne sei davvero proprietario, ma acquisti solo una licenza d’uso. E il venditore se li può riprendere quando vuole.
Immagina se un giorno, tornando a casa, trovassi la tua libreria completamente vuota. Immagina se tutti i volumi acquistati nel corso degli anni fossero spariti e con essi i ricordi e le emozioni provate nel leggerli. Non sono stati i ladri: nell’era digitale non ce n’è bisogno. È stato lo stesso negoziante che te li aveva venduti a decidere che non potevi più leggerli e se li è ripresi. Allibito? Eppure è quello che potrebbe accadere secondo le condizioni generali di contratto di uno dei principali operatori di mercato, Amazon, e del suo Kindle Store.
Clausole vessatorie
Noi abbiamo letto queste condizioni contrattuali e non ci sono piaciute. Quando acquisti un ebook sul Kindle Store in realtà stai soltanto ottenendo una licenza di lettura tramite il dispositivo Kindle. Non sei proprietario del libro, ma è come se l’avessi preso in prestito a tempo indeterminato: non lo puoi rivendere né prestare. Altre limitazioni, se violate, danno addirittura ad Amazon la facoltà di riprenderselo, senza rimborsarti.
Secondo le clausole del contratto, inoltre, Amazon potrà, a sua totale discrezione, sospendere o chiudere il tuo account: nel caso tu abbia deciso di conservare tutti gli acquisti effettuati nello spazio online che ti era stato concesso, potresti trovarti nelle condizioni di non potervi più accedere, neppure provvisoriamente, magari solo per recuperare degli appunti personali che avevi archiviato insieme agli ebook.
Partite le diffide
Per queste ragioni abbiamo mandato una diffida ad Amazon, chiedendo la cancellazione o la modifica delle clausole più penalizzanti (vessatorie) per il consumatore; se in un tempo ragionevole non riceveremo risposta (oppure le nostre richieste non saranno accolte), il passo successivo sarà un’azione inibitoria in giudizio. Il Codice del Consumo prevede infatti la possibilità per le associazioni dei consumatori di intentare un’azione inibitoria per chiedere la cancellazione o la modifica delle clausole vessatorie dai contratti.
Per analoghe ragioni abbiamo inviato una diffida anche al sito di Mediaworld, per le clausole vessatorie del suo contratto sui contenuti digitali, e a Feltrinelli.com, per il suo contratto di servizio degli ebook.



