Una chiacchierata con i musicisti che stanno dietro al collettivo Ambient-Noise Session, e ai progetti Metzengerstein, Holy Hole e DeA.
Vi confesso che quando due di loro mi contattarono tempo fa per ascoltarne i progetti li presi un po’ sotto gamba, occupato com’ero a recensire moltissimi dischi. Successivamente, e dopo ripetuti ascolti, le mie opinioni si sono fatte più chiare ed ho iniziato a comprendere meglio questa interessante forma di psichedelia mutante, persa com’è in misteriosi rituali e frutto della capacità di rielaborazione di codici limitrofi alla voglia di “ancestrale” tanto in voga oggi. La loro musica è impenetrabile, nera nell’animo, anche parecchio fisica in alcuni passaggi. Dalle risposte si evince pure che i ragazzi hanno una certa ritrosia ad aprirsi; poco male, quello conta è sempre e solo il suono, che rimane il giusto veicolo per fare da ponte comunicativo tra noi e loro. Cercateli dal vivo se vi capitano a tiro, e intanto leggetevi l’intervista che ci hanno concesso.
Ciao ragazzi. Per cominciare presentatevi pure (chi siete, da dove venite, che formazione avete…).
Chi siamo non lo riteniamo importante, preferiamo per adesso mantenere un certo anonimato. Siamo un insieme di persone in espansione spazio/temporale, nessuno di noi credo abbia fatto studi artistici specifici in realtà, cerchiamo solo di ricreare noi stessi in un immaginario collettivo attraverso la ricerca musicale e non.
Cos’è Ambient-Noise Session e quali sono gli scopi che si prefigge?
Ci piace definire Ambient-Noise Session un collettivo aperto a tutti gli eventuali interessati.
Ambient-Noise Session nasce come organizzazione di eventi per svilupparsi poi sotto altre forme di comunicazione; sono proprio le singole identità a collaborare, inserendo il proprio pensiero, per ampliarlo e mutarlo; siamo in una continua ricerca di forme e linguaggi. Il nostro scopo è quello di creare piacere, per noi e per chi ne è coinvolto, ricercando dove è possibile forme di arte libere. Da poco tempo abbiamo anche iniziato a pubblicare materiale musicale, video e fotografico, in ampliamento e senza fretta nel tempo.
Ci parlate delle singole entità a nome Metzengerstein e Holy Hole? Quali sono le rispettive caratteristiche?
Metzengerstein è un progetto nato come duo di improvvisazione, alternando i componenti in modo occasionale. L’aggiunta di ulteriori componenti stabili è stata spontanea, non cercavamo nessuno in particolare; abbiamo conosciuto DeA a La Spezia durante un live degli Splinter vs Stalin (progetto con, tra gli altri, Nicola Vinciguerra, conosciuto anche come Fecalove) e di lì si è delineato il progetto, che rimane aperto alle collaborazioni, ci piace questa dimensione senza limiti.
Holy Hole, invece, nasce a Berlino. Avevamo trovato alcune date, ma 2/4 della formazione erano impegnati con lavoro o altro e avevano problemi a venire. Un paio di giorni prima decidemmo di partire come duo, senza aver mai provato niente; dunque abbiamo fatto questi live improvvisando totalmente. La cosa ci è piaciuta e siamo andati avanti dando un nome a questa entità.
Le caratteristiche sono molteplici, la più netta è che Metzengerstein ha un taglio decisamente live e strumentale, Holy Hole invece è più basato su una ricerca “stilistica” e meno strumentale, anche se la materia organica rimane simile ed evidente. A volte questi progetti faccio fatica anche a chiamarli “musica”. Poi credo spetti a chi ascolta percepirne le caratteristiche.
Spiegatemi meglio dell’uscita a nome DeA, ci raccontate di come è nata e che posto occupa nel vostro percorso artistico?
DeA nasce dalle ceneri di un progetto di improvvisazione “aborigena” chiamato “Mario & The Kadath“, per poi spostarsi verso un territorio inesplorato più sintetico fatto di sperimentazione e naturalismo. Come ogni percorso è stato molto affascinante, perché ci ha permesso di scoprire nuovi confini.
Visto che avete vissuto per un po’ di tempo a Berlino… come ricordate quella esperienza e perché poi siete tornati in Italia?
L’esperienza è stata senza dubbio formativa. Berlino è una città veramente dinamica, tutte le sere puoi vedere concerti interessanti. Considerando che da ogni parte del mondo vanno a suonare lì, direi che se ne può sentire molta di musica, e soprattutto puoi osservare come le persone interagiscono fuori dai tuoi confini. Personalmente sono tornato perché non potevo permettermi di viverci, ed in secondo luogo per adesso non è una mia priorità vivere fuori; preferirei avere un casa in campagna con un bello studio in salotto, quello sì. Per gli spostamenti esistono sempre aerei, auto, treni, pullman e barche.
Io ho sempre nutrito una certa ammirazione per la Toscana come regione legata soprattutto alla musica, che annoverava gruppi importanti della new-wave (Pankow, Diaframma, tra gli altri), etichette storiche come la Contempo e il suo negozio, Super Records a Firenze, ma anche Wide Records a Pisa, da dove acquistavo un bel po’ di dischi fino a qualche anno fa. Che opinione avete di tutto ciò, e come mai negli ultimi anni queste sinergie si sono modificate e paiono essersi diradate sempre più (o almeno io da esterno l’ho vista così…).
Credo che negli ultimi anni, anche a causa di questa crisi economico/culturale che stiamo vivendo, non ci sia più quella distinzione rispetto al passato tra i vari livelli di fruibilità e tra i vari settori commerciali, che siano pop o noise; tutti sono obbligati ad attingere dallo stesso pubblico, di conseguenza nessuno investe più in attività come per esempio la citata Wide Records, alla quale siamo particolarmente legati anche noi. Artisti che sarebbero andati solo al Festivalbar o a Top Of The Pops sono costretti ora a invadere ciò che prima era territorio di nicchia. Questo è in parte dovuto anche al modo di ascoltare la musica, che è cambiato con l’avvento dei social network. Le proposte esistono in massa nella grande rete e sono superficiali, ed è difficile concentrarsi su qualcosa in particolare.
Mi piacerebbe sapere come avete iniziato ad ascoltare/fare musica e cosa apprezzate in particolare ora.
Questa è una domanda a cui facciamo fatica a rispondere. Iniziammo ad ascoltare musica incuriositi dal sottosuolo, diciamo, poi abbiamo continuato a scavare fino a capire quello che veramente cercavamo in esso in maniera del tutto casuale, come è la vita dopotutto. Il fascino del caos forse, del noise o dell’industrial, contrapposto alla “meditazione” della kosmische musik ci ha sempre influenzati. In particolar modo apprezziamo collettivi di improvvisazione provenienti da ogni parte del mondo e di qualsiasi periodo storico. Stiamo ascoltando veramente di tutto, dalla musica techno alla samba.
Domanda d’obbligo: cosa ne pensate del fenomeno “italian occult psychedelia” e di tutto questo ritorno a un primitivismo musicale parecchio evidente?
Sinceramente non ci fa piacere essere inglobati in una scena, però sarebbe pretenzioso come partenza quindi accettiamo tutto, anche se i paragoni, ripeto, non ci piacciono. Cerchiamo di guardare soltanto alla nostra cosa, anche per questo è nato Ambient-Noise Session, che ha l’idea di allargare i nostri confini.
Il primitivismo è un chiaro retaggio di quello che stiamo vivendo, adesso è tutto più “lo-fi”, la gente non spende più per comprare strumentazione, le situazioni live sono arrangiate, a volte suoniamo nelle cantine e le persone più che altro vogliono evadere, quindi viene naturale un ritorno al tribale o al mantra. Il pubblico è stanco di testi impegnati o musica colta, cosa rimane allora se non urlare e dimenarsi? In fondo pensiamo che questo sia un fatto più “globale”, non sono esenti neanche la pittura, la moda…
Per concludere, immagino che abbiate in programma altri eventi/produzioni, vero?
Sì, gli eventi li organizziamo mano a mano. Per ora avremmo piacere di muoverci un po’ con i nostri progetti. In uscita c’è DeA, appunto, registrazioni di due anni fa stampate solo adesso. Poi ci sarà una collaborazione Metzengerstein + Ioioi, per la quale stiamo cercando produzioni o co-produzioni; stiamo lavorando anche al nuovo di Holy Hole e altre cose che non diremo, perché non sappiamo se verranno compiute formalmente. Per Ambient-Noise Session chiunque è interessato ne parliamo, le porte sono sempre aperte…
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