Sui margini delle strade della periferia litri di diserbante che si disperde in falda. Un intervento maldestro di propaganda elettorale che avvelena le acque di falda e che ha danneggiato le aiuole poste fuori le residenze.
È da qualche giorno che i residenti della periferia del capoluogo leccese ci hanno segnalato l’improvviso “ingiallimento” della vegetazione ai margini delle strade urbane, frutto, certamente, di un intervento dell’amministrazione comunale leccese o di chi per lei.
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Un intervento alquanto comodo ma che si sarebbe potuto effettuare con un’attività costante tesa a radere l’erba e le piante spontanee sui margini delle carreggiate e che invece si è risolto, quasi certamente per la fretta di fare comunque propaganda elettorale a tutti i costi, giacché non risulta essere accaduto mai nei cinque anni precedenti, con lo spargimento di veleni che alla fine finiscono sempre in falda e quindi ritornano ai cittadini attraverso le acque che vengono pompate dai pozzi.
A comprova della superficialità e dell’urgenza con cui è stata effettuata quest’opera di manutenzione che doveva essere ordinaria, ma che data l’eccezionalità appare quantomai come straordinaria amministrazione, sono le fotografie che alleghiamo che documentano lo spargimento del disserbante anche sulle aiuole poste per abbellimento al di fuori dei muri di cinta di alcune abitazioni ove vi era prima dell’intervento, prato verde calpestabile e curato. Chi pagherà i danni?
Giovanni D’AGATA
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