Viareggio – Piazza Mazzini in una cartolina degli anni ’70
Un sindaco di Viareggio di molti anni fa rispondeva ad alcune lagnanze rivoltegli – pilotandomi gentilmente verso il grande balcone centrale del vecchio palazzo comunale in Piazza Mazzini – : “è vero tutto, ma non dimentichi che questo è per eredità il paese della fiera anarchica, il paese nato tra l’undicesimo e il dodicesimo secolo attorno al piccolo dorso paludoso prospiciente il cavalcavia per Lucca, zona contesa fra pisani, genovesi, fiorentini e lucchesi. I primi abitanti furono, probabilmente, pirati dal cuore gaio e l’animo fanciullo scampati a qualche fortunale, che si strinsero attorno alla torre di Via Regia (finita nel 1171), fatta costruire dai lucchesi dopo aver tracciato fra la vasta palude una strada che da Montramito (il punto più vicino della retrostante fascia collinare) portasse alla spiaggia. Lo spirito di ospitalità qui è sempre un poco pervaso dai retaggi trasmessi da quegli anarchici fieri, mai traditori e dominati sempre da impulsi gentili, tanto è vero che per prima cosa eressero fra i capricci e la dolce brezza di tramontana la chiesetta della Santissima Annunziata che c’è ancora sotto il cavalcavia. E così orgogliosi delle nostre bellezze da sapere che sempre esse avrebbero avvinto i forestieri. E sempre i forestieri – concluse additandomi con un ampio gesto del braccio la veduta del mare che avevamo davanti agli occhi – verranno a trovare qui quel che altrove non c’è”.
( Amelia Bottero, tratto dall’articolo “Un forziere chiamato Versilia” datato febbraio 1980 e pubblicato nel libro “Versilia giovinezza del mondo”, pag.128 – Edizioni Maria Pacini Fazzi , 1982 )