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Amélie Nothomb: La nostalgia felice

Creato il 09 aprile 2014 da Martinaframmartino

Amélie Nothomb: La nostalgia feliceQuello della nostalgia felice è un concetto tipicamente giapponese. Non che non possa esistere fuori dal Giappone, ma secondo la loro cultura la nostalgia è sempre legata a sentimenti di gioia. Si ricordano i bei momenti, la nostalgia è incompatibile con la tristezza e il dolore. Lo spiega Amélie Nothomb raccontando le scelte compiute dalla sua interprete per tradurre determinate parole. La nostalgia felice è l’ennesimo libro autobiografico dopo Metafisica dei tubi (2000), Stupore e tremori (1999), Biografia della fame (2004) e Né di Eva né di Adamo (2007). Magari ne ho scordato qualcuno per strada, fra l’altro con la Nothomb a volte è difficile dire dove finisca la realtà e dove inizino le invenzioni.

Torna il Giappone, paese in cui la scrittrice belga è nata perché il quel momento suo padre, un diplomatico, prestava servizio lì. Metafisica dei tubi inizia con la sua nascita, e le prime pagine sono folgoranti. La Nothomb ha un modo di guardare le cose che è quanto meno insolito, e quel libro ne è una prova. Dopo l’inizio pero per me la storia era calata, anche se sono rimasta a chiedermi quanto la cultura giapponese ci sia aliena. Né di Eva né di Adamo ripropone la bambina ormai diventata una giovane donna che torna nel paese che ha stregato il suo cuore per trovare un lavoro, e anche in questo caso l’impatto con la cultura del paese del Sol levante per me è stato molto forte. Alcune belle pagine, tutti i libri della Nothomb contengono alcune belle pagine, ma mi sono resa conto che in genere preferisco i romanzi veri e propri a queste memorie un po’ fuori dalle righe.

La nostalgia felice è stato una bella sorpresa, visto che è il suo libro autobiografico che mi è piaciuto di più. La scusa per la narrazione è sempice, un canale televisivo decide di fare uno speciale su di lei riprendendola nei luoghi della sua infanzia, così lei torna a Kyoto e Tokyo, visita la sua vecchia scuola, si muove in una città che non riconosce perché è stata completamente distrutta dal terremoto del 1995 e poi ricostruita, ritrova la sua vecchia tata dalla quale ormai la separa una lingua che non è più quella dei suoi tre anni e incontra nuovamente il suo ex fidanzato, felicemente ex per entrambi anche se il nuovo incontro non avrebbe potuto essere migliore. Piccoli eventi, non realmente degni di scrivere un romanzo, eppure il libro funziona. Lo stile della Nothomb è scorrevolissimo, le sue storie si leggono sempre con piacere, e ci sono spunti interessanti se ci si vuole fermare a pensare un po’.

Il sito ufficiale in italiano: http://www.amelienothomb.com/amelie/index.aspx.



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