Amelio- Camus / "Il primo uomo" /Il film del week-end

Creato il 13 gennaio 2013 da Marianna06

Pur non essendo stato facile ottenere i diritti d’autore dalla figlia  di Camus ,Catherine, alla fine il regista l’ha avuta vinta, secondo i suoi desiderata, e ha realizzato quel film autobiografico cui tanto teneva da anni ma che non osava ancora proporre al suo pubblico.

Il coraggio, secondo il regista italiano Gianni Amelio, gli è stato comunicato dalla storia di questo inedito di Camus, che egli ha subito trovato, per certi versi,molto affine alla sua storia di bambino  prima e preadolescente poi, che vive, senza il padre, che è emigrato,il contesto di un paesino di una  Calabria molto povera.

I critici non sono stati d’accordo sul parallelo e alcuni hanno parlato addirittura di forzature.

Ma noi godiamoci, in questo week-end di freddo gennaio, tutta la “poesia”  che un film d’Amelio è,  sempre e comunque , in grado di comunicarci.

Il dvd è in commercio nelle librerie specializzate e/o a noleggio nelle videoteche.

La storia del film ha inizio quando nell’estate del1957 , un uomo, un famoso scrittore, tale Jacques Cormery, torna nella sua Algeri, dove  è nato, e vi  piomba in piena  guerra d’indipendenza. L’Algeria diverrà, infatti, indipendente dalla Francia nel 1962.

E in questo ritorno lo scrittore ritrova la vecchia madre. Suo padre invece, parecchi anni addietro è morto al fronte, nel corso della prima guerra mondiale e l’ intento del figlio è , appunto, proprio quello di ricostruire la figura paterna ,che si può dire che da lui sia  stata appena quasi conosciuta.

Conoscenza che si impegnerà adesso a costruire attraverso richieste d’informazioni a chi lo ha conosciuto per davvero insieme ad un mix di ricordi della primissima infanzia, che emergono anche grazie ai dialoghi con la madre.

Insomma una storia di rinascita personale parallela alla rinascita di un Paese. In questo caso, l’Algeria.

Un film di grande pregio estetico per le immagini e per  lo spessore espressivo dell’interpretazione degli attori nonché  per le musiche  fortemente coinvolgenti e per i silenzi più che eloquenti, che costellano tutti i passaggi fondamentali della narrazione.

Un film che merita ,insomma. Prescindendo dai soliti detrattori di mestiere.

E il nostro un tempo libero che sarà  quasi certamente un tempo "liberato" dalla noia della routine.

   a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

  

    Nella foto il noto regista Gianni Amelio


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