Se il Corriere del Mezzogiorno, dopo avere titolato: “America’s Cup più vicina a Napoli senza l’esclusiva italiana“, subito si affretta a sottotitolare con un “Società Usa lascia aperta la porta a Venezia e Trapani“, tuttavia, stante i silenzi che continuano ad arrivare dalle stanza dei “potenti”, si fa per dire, della politica trapanese, appare legittimo l’ottimismo, pur ansioso e dubitativo, che sembra di cogliere sulle pagine e negli articoli della stampa napoletana.
Il massimo del dubbio e dello scetticismo si esprime sul blog di Marco De Marco, giornalista del Corriere del Mezzogiorno, a partire da un post dal titolo: “Informazioni e trasparenza sulla Vuitton Cup? Si naviga a vista“. Il post è una critica alla (non) comunicazione messa in atto dalle istituzioni che si stanno muovendo per portare l’evento a Napoli. Ancor più interessante il dibattito innescatosi nei commenti, tra i quali può leggersene uno che potrebbe essere stato fatto anche se la vicenda avesse riguardato Trapani, e che vale la pena di riproporvi:
“Caro Direttore, alle sue considerazioni non può che rispondersi con una esclamazione secca: “elementare Watson!”. Eppure, qualcosa ancora sfugge. Le nostre istituzioni, strette tra l’esigenza di una normalità amministrativa (e di governo) e la ricerca dell’evento risolutivo per ridare credibilità al ruolo di questo territorio, sembrerebbero annaspare. E’ proprio così? Oppure, al vecchio sistema pattizio, dei cosiddetti “rapporti istituzionali”, se ne sta sostituendo un altro di competizione nella corresponsabilità, o, mutatis mutandis, di “divergenze parallele” tra la Regione, il Comune e, buona ultima, la Provincia? In ogni caso, quale che sia la risposta, dobbiamo augurarci tutti, che, nonostante le palesi approssimazioni, l’evento sia confermato e una qualche macchina “moltiplicatrice” si metta in moto. Anche in tempi di default. Un cordiale saluto, dal caldo-umido della città.”
L’edizione napoletana de “La Repubblica” in un pezzo di Carlo Franco dal titolo “Chiudere presto la trattativa che disastro una bocciatura” da voce a Sergio Maione, patron degli alberghi Vesuvio ed Excelsior, il quale particolarmente preoccupato, che la trattativa possa non andare in porto, afferma: “Per carità, fate presto a chiudere, non credo che gli americani siano disposti ad aspettare più di tanto i nostri comodi – ed ancora - il passaggio del circo mondiale della vela porta una forte ricaduta economica e turistica, ma, soprattutto, di immagine e Napoli dopo tanta munnezza ha bisogno di rientrare nel grande giro. Per assecondare la ripresa che si intravede”.
Nel campo degli ottimisti si schiera “Il Mattino” che titola: “Coppa America, pronti per la firma“, pur riferendo di un pressing degli americani per affrettare la firma: “NAPOLI – Pressing degli americani su Comune e Regione per definire il contratto e portare a Napoli l’America’s Cup. Da San Francisco arriva infatti la richiesta di fissare tempi certi per la firma anche perché sono tanti gli interventi da mettere in campo in vista delle World Series 2012-2013. “.
Ma sempre sull’onda dell’ottimismo “Il Mattino” conclude:
“Una volta definiti gli aspetti contrattuali, il primo passo sarà la costituzione di una società di scopo a maggioranza pubblica che vedrà la partecipazione di Regione, Comune, Autorità portuale, Bagnolifutura e Unione Industriali (con una quota di garanzia). È probabile che nella partita possa entrare anche la Provincia: il presidente Luigi Cesaro si è infatti detto disponibile a collaborare, se necessario stanziando una quota di fondi.
Il compito della società sarà la gestione della kermesse dal punto di vista tecnico mentre per gli interventi urbanistici si seguiranno le indicazioni del Prg. Le regate si terranno nello specchio d’acqua tra Bagnoli e Pozzuoli fino alle isole del Golfo, Ischia e Capri: la colmata a mare sarà la piattaforma logistica da cui partiranno i catamarani da 22 metri con un’ala rigida. Il villaggio delle imbarcazioni sarà allestito in loco.
Tutte le opere saranno smontabili e rimovibili: l’evento non pregiudicherà, dunque, le scelte urbanistiche di Bagnoli, dov’è prevista la rimozione della colmata e il ripristino della linea originaria di costa. Per sfruttare l’effetto Coppa America, la Regione è pronta a varare un «piano Marshall» con l’obiettivo di cambiare radicalmente il volto di Napoli.
Il programma prevede investimenti pubblico-privati per oltre 3 miliardi di euro: accanto alla riqualificazione di Bagnoli si prevedono la riconversione di Napoli Est, il restyling del centro storico, il polo fieristico con la Mostra d’Oltremare, la valorizzazione del sito di Pompei e dell’Albergo dei Poveri, il completamento della metropolitana, le bonifiche ambientali e il rilancio del teatro San Carlo che potrà contare sulla collaborazione con il maestro Riccardo Muti.
Nel 2013, infine, il capoluogo partenopeo ospiterà il Forum delle Culture, che metterà in moto altri investimenti richiamando a Napoli 2 milioni di turisti provenienti da 100 città del mondo. “.