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American History X

Creato il 20 dicembre 2010 da Mcnab75
American History X

Questo è uno dei film più potenti che ho mai visto.

Perché è girato e recitato alla grande.

Perché è intelligente e profondo, ma non stucchevole o retorico.

Perché Edward Norton è uno degli attori migliori in circolazione, e anche uno dei più sottovalutati. Voglio dire, uno che riesce a interpretare un Derek Vinyard da antologia meriterebbe dieci volte la notorietà riservata, che ne so, a un semi-inutile Johnny Deep a una bella ma stucchevole Angelina Jolie.

 

American History X non è – come banalmente si potrebbe pensare – una storia americana. È una storia sull'odio, sul pregiudizio. È una riflessione potente e implacabile sui conti che la Vita prima o poi ci ripresenta. Sempre e in modo spietato.

 

 

Da qualche parte ho letto che questo film conterebbe troppa morale. Una distinzione troppo netta tra il bene e il male. A questo punto mi chiedo se esistono critici che sparano giudizi controtendenza solo per farsi notare. La risposta è, perdonatemi, sì. Chiunque reputi American History X un film moralista dovrebbe farsi un breve ma sincero esame di coscienza.

 

Penso che mi si possa giudicare in mille brutti modi, ma non retorico, bacchettone o politicamente corretto. Ho detto più volte – e lo confermo – che spesso deraglio sulla strada della sociopatia. Aggiungo che non credo nel valore del perdono. Non credo che la bontà venga sempre ripagata con altra bontà. Né sono altruista. Anzi, mi definirei egoista. Sono contento di essere nato qui (beh, magari un po' più a nord, tipo in Scandinavia, sarebbe stato meglio), e non in Burkina Faso, a Timor Est o in Iraq. Certo, mi spiace per loro e bla bla bla, ma non provo il bisogno di entrare nei panni di chi sta peggio di me. I miei piccoli e grandi guai mi bastano, pur rendendomi conto (non sempre, ma ogni tanto sì) che un buon 70% di popolazione mondiale sta peggio di me. Che non riesce a mettere insieme un pasto decente al giorno. Ho sempre pensato che questi problemi andrebbero risolti con razionalità, non con l'immedesimazione o l'emotività( e probabilmente anche questo è egoismo, che volete che vi dica?)

Premesso tutto ciò sono anche ben felice di non aver mai attraversato la sottile linea tra il Giusto e lo Sbagliato. Perché non è vero che Male e Bene non esistono nell'assoluto. C'è un punto di non ritorno, e spero che niente e nessuno mi spinga mai a superarlo. So che l'odio genera odio, e quindi, per quanto possibile, cerco di prenderne le distanze. E, per quanto può sembrare stupido, film e libri mi ricordano quando e perché è opportuno fermarsi.

 

American History X dimostra che da quella sottile linea in poi non si torna indietro. Derek Vinyard ci prova, crede di avercela fatta, ma poi, come volevasi dimostrare, la Vita gli presenta un conto salatissimo da pagare.

Quindi, se non volete considerare questo film come un monito contro i pregiudizi e l'odio, prendetelo come un avvertimento: non superate quella linea, perché il prezzo da pagare è più alto di quanto pensate.

 

L'odio è una palla al piede: la vita è troppo breve per passarla sempre arrabbiati, non ne vale la pena.

 

American History X

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