Dopo una settimana sabbatica di allontanamento dal blog per farmi i cavoli miei, eccomi di ritorno a scrivere qualche piccola recensione. Ovviamente se prima avevo cose accumulate da scrivere, ora ne ho ancora di più, ma piano piano recupero, giuro. Comunque, fatto sta che la prima serie della stagione estiva è giunta al suo termine e mercoledì in America è stata mandata in onda la puntata conclusiva della quarta stagione di AHS, quest’anno incentrata sul tema dei Freak Show. AHS, infatti, è una delle prime serie cosiddette antologiche, nelle quali in ogni stagione troviamo una storia diversa dalle altre, spesso slegate tra di loro, un po’ come accadrà anche alla bellissima True Detective. Dopo aver narrato di case stregate, manicomi e congreghe di streghe, quest’anno il focus è andato ai circhi ambulanti dove si esibiscono “mostri”, ovvero persone con deformità fisiche particolari. Anche quest’anno gli attori delle precedenti stagioni, con qualche uscita e qualche ingresso, si sono ripresentati con ruoli diversi e sempre grande lustro viene dato alla sempre bravissima Jessica Lange, che questa stagione era la teutonica direttrice del Freak Show: Elsa Mars
Nonostante le buone premesse e le belle speranze che le precedenti stagioni avevano dato, però, questa quarta stagione è stata notevolmente sotto tono, per non dire che è stata brutta. Se la prima stagione della serie, infatti, ci aveva aperto un mondo nuovo e la seconda ci aveva fatto battere le mani – seppur con qualche remora a causa delle troppe cose infilateci dentro -, già dalla terza stagione qualcuno aveva iniziato a storcere il naso. AHS: Coven, infatti, pur avendo sempre seguito una trama discreta, si è conclusa come un film young adult, lasciando un po’ di amarezza in tutti. Freak Show, invece, oltre a mancare di un pathos degno di nota, è deficitario di una cosa ancora più grave: una trama. Gli eventi narrati nei 13 episodi, infatti, si susseguono spesso senza una particolare logica o senza un motivo valido alla storia, ma solo per riempire quei maledettissimi fottutissimi 13 episodi. Manca un perno centrale attorno al quale gira la storia. Esempio pratico: nella prima parte i freak sono le vittime del tormento dei “normali”, mentre un clown pazzo uccide la gente (ok, ci sta). Il clown viene ammazzato dopo pochi episodi e sostituito nell’elenco dei cattivi dal ricco Dandy, che per tutta la storia non si capisce cosa vuole fare…prima vuole comprare il circo, poi sposare le gemelle siamesi, poi uccidere tutti, poi rovinare la vita di uno solo, poi di nuovo il circo e le gemelle…così, a cazzo. Nel frattempo altri personaggi dell’elenco “cattivi” compaiono all’orizzonte, chi per uno scopo chi per un altro, poi alcuni freak diventano i cattivi, poi no, poi solo uno, poi nessuno, poi arriva Neil Patrick Harris che fa il matto per due puntate e poi sparisce…e così via all’infinito.
In tutta la quarta stagione non c’è un filo logico al quale lo spettatore riesca ad aggrapparsi. Per tutto il tempo ci chiediamo “ma dove vogliono andare a parare?”, ma la risposta è ovvia: da nessuna parte. Il finale è quasi più non-sense della stagione stessa…banalotto e privo di qualsiasi slancio. Tredici episodi di un’ora per raccontare questo? Sinceramente potevo risparmiarmelo, vista la qualità dell’opera finale.Già dopo la prima stagione mi ero posto delle domande sull’evoluzione della storia, sul fatto che sarebbe stato complicato unire i puntini e sul dove fosse nascosto l’horror millantato nel titolo. In realtà, però, sappiamo già che AHS non è mai stata così tanto “horror”, almeno non quanto serie che sono venute dopo come The Strain o Penny Dreadfull. Ci si aspettava comunque una storia, cosa che non è stata. Unica nota positiva della stagione, comunque, è stato il collegamento ben eseguito con la seconda serie, grazie al personaggio di Pepper. AHS ha già confermato, comunque, una quinta stagione, anche se al momento non si hanno notizie certe sul titolo o la storia che dovremmo aspettarci il prossimo anno. Sappiamo solo che i produttori hanno intenzione di “reinventare” la serie – e lo spero vivamente – e che alcuni dei volti noti dello show non vi prenderanno parte, prima fra tutti Jessica Lange, che già l’anno scorso aveva annunciato che Freak Show sarebbe stato il suo addio alla serie. Con tutta probabilità, però, non ci sarà neanche il volto di Sarah Paulson e di Emma Roberts…staremo a vedere. Nel frattempo, però, sembra che FX abbia rosicato un bel po’ per il successo di True Detective (che nominavo poc’anzi), che ripropone il format antologico di AHS, e abbia ordinato agli showrunner un pilot per American Crime Story, serie gemella di America Horror Story che racconterà i casi criminali – veri – americani più noti, si partirà in autunno con quello su O.J. Simpson (che comunque era grandioso in Una Pallottola Spuntata).