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“American Hustle – L’apparenza inganna”, la recensione

Creato il 07 gennaio 2014 da Postscriptum

“American Hustle – L’apparenza inganna”, la recensione
Cinque stelle del Cinema, un regista ispirato, una storia di truffe e inganni: “American Hustle – L’apparenza inganna” è tra i migliori film dell’ultimo periodo.
Irving Rosenfeld (Christian Bale) e Sydney Prosser (Amy Adams), si conoscono, si piacciono, si amano. Lui gestisce delle lavanderie ma presto metterà a frutto delle capacità quasi naturali di saper truffare e ingannare la gente, con un giro di affari a New York che gli farà guadagnare belle somme di denaro. E Sydney si farà coinvolgere presto, truffando la gente con la sua classe assieme a Irving. Che in realtà è sposato con l’esplosiva e bellissima Rosalyn (Jennifer Lawrence), e ha adottato il bambino della ragazza, nato da una precedente relazione.
Tutto pare comunque procedere per il meglio per Irving e Sydney (che si fa chiamare anche con un altro nome), almeno fino al giorno nel quale irrompe l’FBI e l’agente Richie Di Maso (Bradley Cooper), che era sulle loro tracce. Ambiziosissimo e tenace, Di Maso mette di fronte a una scelta senza ritorno i due: dovranno collaborare con l’FBI per scampare alla galera architettando una truffa creata ad arte per incastrare politici locali, a cominciare da Carmine Polito (Jeremy Renner), sindaco in New Jersey, ma anche membri del Congresso degli Stati Uniti e la criminalità organizzata, tutti coinvolti in un giro di corruzione e di mazzette. Ma in qualche modo proprio l’imprevedibile Rosalyn potrebbe far saltare il piano.

Personalmente ho amato moltissimo “Silver Linings Playbook” e lo considero tra le migliori commedie degli ultimi anni, così come ho apprezzato “The Fighter”. E dunque l’attesa per il nuovo lavoro di David O. Russell era molto alta. E sono rimasto piacevolmente conquistato da “American Hustle”, sebbene “Il Lato Positivo” rimanga difficilmente eguagliabile, ma le pellicole sono molto differenti. Scritto dal regista insieme a Eric Singer, e basato in parte su fatti realmente accaduti alla fine degli anni ’70, vale a dire l’operazione “Abscam”, il film fatica un po’ a prendere ritmo, anche per una parte introduttiva piuttosto importante con dei flashback che portano alle origini del rapporto tra Irving e Sydney. Ma presto David O. Russell ci porta al centro della trama, anche grazie all’ingresso in scena di Rosalyn e alla truffa creata da Richie che entra nel vivo. Ma quello che balza subito all’occhio è la splendida fotografia di Linus Sandgren che fa da cornice ai costumi, alla scenografia che rende perfettamente l’idea del 1978 e soprattutto il trucco di scena. Già dalla prima scena, vedere Christian Bale col riporto e con la pancia, bè, è un bell’effetto! Per non parlare di Bradley Cooper coi ricciolini e i bigodini, o di Jeremy Renner con un’acconciatura davvero mai vista su di lui! Mentre le due protagoniste femminili si esaltano negli abiti di scena, succinti e provocanti la maggior parte delle volte, e, permettetemi, soprattutto Jennifer Lawrence è uno spettacolo per gli occhi!
Il tutto accompagnato dalla colonna sonora composta da Danny Elfman e con una scelta di brani d’epoca davvero notevole, da “Live and Let Die” dei Wings (scritta da Paul e Linda McCartney) a “Delilah” di Tom Jones e “Goodbye Yellow Brick Road” di Elton John(anche titolo di un suo album), e non solo.

Ma una delle maggiori qualità di David O. Russell è quella di saper portare in scena i sentimenti, di raccontare una storia e allo stesso tempo accompagnarla alla crescita dei personaggi. Sembra banale, ma non molti autori, oggi, riescono a farlo.
In “American Hustle” di sicuro ci presenta l’evoluzione e il carattere di ciascuno dei suoi protagonisti. Irving è un truffatore per scelta ma anche per necessità, in fondo lui si sente ‘portato’ quasi in maniera naturale a tutto questo; Sydney è una ragazza senza riferimenti, l’incontro con Irving le cambia la vita e svela il suo ‘talento’ nel truffare la gente, sfruttando la sua classe e fascino; Richie è un agente ambizioso, vuole fare carriera e dimostrare a sé stesso e agli altri di contare all’interno dell’FBI, ma la sua stessa ambizione (e ingenuità) lo portano a spingersi troppo oltre; Carmine Polito è un politico che tiene alle tradizioni e alla famiglia, e in fondo fa tutto per la sua comunità, e si potrebbero dare differenti interpretazioni al film tramite il suo personaggio, come a dire che i pesci piccoli della corruzione vengono beccati e non i grossi, viceversa che la corruzione è giustificabile se è per pensare agli interessi dei cittadini e non ai personali?
E poi c’è Rosalyn: bella, imprevedibile, fa tutto di testa propria e non ascolta mai Irving, col quale è in rotta. Da sola rischierà di far saltare il banco.

“American Hustle – L’apparenza inganna”, la recensione

David O. Russell supera complessivamente la prova, anche per merito di un cast stellare. Christian Bale è divertente e divertito in un ruolo come quello di Irving Rosenfeld, si sente proprio che si è trovato bene a interpretare una parte così distante dalle ultime che ha scelto in questi anni. Prova d’attore notevole, occupa la scena con la sua fisicità e classe.

“American Hustle – L’apparenza inganna”, la recensione

Amy Adams si scopre sensuale (merito al regista) e sorprende in un ruolo non semplice, di donna innamorata e di carattere ma pronta a ingannare per sopravvivere.
Bradley Cooper è in crescita continua. Soprattutto grazie a O. Russell e ai suoi due ultimi film, a mio avviso, molto più che con la trilogia de “Una Notte da leoni” o “The Words” o “Limitless”, l’attore americano ha saputo prendere consapevolezza del suo talento e prendere la scena con la sua bravura. In “American Hustle” tiene testa alla grande a Bale e rende perfettamente il personaggio di Richie Di Maso.
Se Jeremy Renner è a mio avviso essenziale nel suo ruolo, apprezzabile il cameo di Robert De Niro (apparizione amichevole la sua), insieme a Bale la vera forza preponderante del film è però lei, e sarò di parte, ma il talento di Jennifer Lawrence è sempre più stupefacente. Una piccola parte, ma fondamentale ai fini del racconto: in poche e precise scene Rosalyn è sensuale, irascibile, amorevole, un’interpretazione che punta dritto all’Oscar come miglior attrice protagonista e sarebbe la seconda statuetta a 23 anni, dopo la meritata affermazione da protagonista per “Silver Linings Playbook”. David O. Russell sa come esaltare la Lawrence, e lei dimostra sempre più la sua capacità.
“American Hustle – L’apparenza inganna”, la recensione

“American Hustle” è, in definitiva, un film da non perdere.

“American Hustle – L’apparenza inganna”, la recensione

“American Hustle – L’apparenza inganna” (American Hustle), diretto da David O. Russell – USA 2013 – Thriller, Commedia
con Christian Bale, Amy Adams, Bradley Cooper, Jeremy Renner, Jennifer Lawrence, Jack Huston, Louis C.K., Michael Peña, Alessandro Nivola, Elisabeth Rohm, Dawn Olivieri, Colleen Camp, Anthony Zerbe, David Boston, Erica McDermott, Adrian Martinez, Thomas Matthews, Robert De Niro
Soggetto e Sceneggiatura: Eric Warren Singer, David O. Russell
Montaggio: Alan Baumgarten, Jay Cassidy, Crispin Struthers
Fotografia: Linus Sandgren
Musica: Danny Elfman
Scenografia: Judy Becker
Prodotto da Annapurna Pictures, Atlas Entertainment per Eagle Pictures, colore, 138′

Giuseppe Causarano
Twitter @Causarano88Ibla


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