Magazine Cinema

American Sniper

Creato il 05 gennaio 2015 da Misterjamesford
American SniperRegia: Clint Eastwood
Origine:
USA
Anno: 2014
Durata:
132'

La trama (con parole mie): il ragazzone texano Chris Kyle, cresciuto da un padre duro che ha instillato in lui e suo fratello i più tipici valori a stelle e strisce, tira a campare come cowboy nei rodei di provincia fino a quando, spinto dalla personale ossessione per la protezione di chi ama e del suo Paese, decide di arruolarsi nei Navy Seals. Superato un durissimo addestramento e sposatosi con Taya, Chris parte per il suo primo turno in Iraq, dove fin da subito mostra doti incredibili come cecchino e diviene un vero e proprio riferimento tra i suoi commilitoni, guadagnandosi l'appellativo di Leggenda.Tornato a casa, però, vivere una vita normale da padre di famiglia risulterà un'impresa più difficile che togliere la vita a centinaia di uomini, donne e bambini divenendo, agli occhi del nemico, il Diavolo di Ramadi: e sarà soltanto l'inizio.Kyle farà ritorno in Iraq per quattro turni, diventando il cecchino più letale della Storia dell'Esercito americano, guadagnando medaglie su medaglie e scampando più volte ad attentati alla sua vita.Il 2 febbraio del 2013, però, un veterano affetto da un disturbo da stress post traumatico farà quello che neppure una taglia sulla testa ed una guerra erano riusciti a fare.
American Sniper
"Perchè sei qui, Chris?""Per sconfiggere il Male, Marc.""Il Male è ovunque."Pare uno scambio da niente, quello tra Chris Kyle, la Leggenda per alcuni ed il Diavolo di Ramadi per altri, ed il suo commilitone Marc Lee prima dell'ennesima missione di caccia in territorio iracheno, quasi da film action di grana grossa.Eppure c'è tutto lo spirito dell'ennesimo, grande film confezionato dal Maestro Clint Eastwood, che alla veneranda età di quasi ottantacinque anni sforna quello che qualche anno fa mi sarei aspettato dal pur valido The Hurt Locker, perfetto nel raccontare il "male di vivere" dei soldati incapaci di tornare davvero dal fronte ma non altrettanto nel portare sullo schermo le emozioni e la "pancia" che le stesse smuovono.American Sniper, senza ombra di dubbio, farà discutere, e molto: probabilmente, come la Guerra stessa, troverà grandi fan in chi la sostiene e detrattori feroci in chi la osteggia, spettatori che resteranno sconcertati dall'apparente retorica ed altri che guarderanno il personaggio di Chris Kyle come fosse una specie di supereroe.Eppure il pregio più evidente di questo lavoro resta, e resterà, almeno per il sottoscritto, il grande equilibrio che il vecchio Eastwood ha impresso ad un'opera senza dubbio non facile, ispirata all'autobiografia del cecchino più letale della Storia dell'Esercito americano ed impregnata dai valori prevalentemente repubblicani e sudisti che, e non è mai stato un mistero, lui stesso sostiene e condivide.All'entrata in sala, osservando tra il pubblico ragazzi con t-shirts di squadre di soft air o pantaloni mimetici, ho temuto che l'effetto Call of duty avrebbe scatenato reazioni assolutamente sopra le righe durante e dopo la visione, ma fortunatamente, dall'altra parte della macchina da presa a tirare le fila non è stato David O. Russell, o Steven Spielberg - primi due nomi a finire nei radar dei produttori di questo film -, ma il texano dagli occhi di ghiaccio Clint: all'accensione delle luci, regnava il silenzio.Nessun grido sguaiato, nessuno schiamazzo, o manifestazioni di esaltazione date da quello che, superficialmente, potrebbe apparire come un prolungato inno alle stelle e strisce ed al loro approccio militare da difensori indefessi del mondo intero - e dei loro interessi -.American Sniper è il ritratto nudo e crudo della Guerra nella sua accezione più semplice ed allo stesso modo più terrificante: perchè la stessa è figlia dell'Uomo in quanto predatore, essere dominato dagli istinti che non ha e non avrà mai pace, per quanto possa professarla o esserne un fervente sostenitore.Chris Kyle, con tutto il coraggio, la buona volontà, la dedizione possibili, si consacra alla causa della lotta al terrore credendo fermamente in ogni sua azione - clamoroso il dialogo con lo psicologo nella parte finale, o l'incapacità di tornare a casa al termine di ogni turno in Iraq - almeno quanto il suo rivale dall'altra parte della barricata Mustafa - splendido il fugace parallelo che vede quest'ultimo, padre di famiglia come la Leggenda americana, abbandonare la moglie con un figlio appena nato per andare al fronte, così come i percorsi simili dei due uomini, partiti da un background di matrice sportiva e finiti a praticare lo sport più antico e spaventoso della Storia, la caccia -.Chris Kyle che, in battaglia, ha ucciso - certificati dal Pentagono - centosessanta tra uomini, donne e bambini - nel suo romanzo, lui stesso dichiara una cifra nettamente superiore -, riportando alla mente del sottoscritto le parole di più di un saggio su serial killer e psicologia criminale, che sottolineano l'esistenza di assassini seriali che, pur di vedere legittimati i loro istinti, finiscono per abbracciare cause quali quella dell'Esercito, delle forze dell'ordine o della criminalità organizzata.Chris Kyle che lotta fianco a fianco con i suoi compagni, e che per primo darebbe la vita affinchè possa essere preservata quella di chi considera alla stregua di un fratello, o della sua Famiglia.Chris Kyle che vive ad una velocità talmente elevata da manifestare una pressione da sintomo d'infarto anche seduto tranquillo di fronte alla moglie in piena ecografia.Chris Kyle la Leggenda.Chris Kyle il Diavolo di Ramadi.Una macchina da guerra sopravvissuta alla guerra stessa in tempo per morire per mano di chi dalla guerra è tornato soltanto sulla carta.Chris Kyle che è un padre di famiglia, un amico sincero, un fratello.Chris Kyle che è l'Orrore di Apocalypse now.E American Sniper è la fotografia più intensa e veritiera di quell'orrore.Sono le immagini ad un tempo commoventi e terrificanti che accompagnano i titoli di coda, legate alle celebrazioni dei funerali e alle commemorazioni di un eroe, o di una macchina di morte, a seconda di quale sia il punto di vista dal quale lo si guarda.Perchè la Guerra, come concetto, è purtroppo alla base della nostra Natura di esseri umani.Chiunque, dal molto piccolo della quotidianità al molto grande dei Massimi Sistemi, in modo più o meno evidente o violento, lotterà sempre per quello in cui crede e per difendere chi ama.Statunitense o Iracheno.Chris Kyle o Mustafa.La Leggenda o il Diavolo di Ramadi."Il Male è ovunque", afferma affranto Marc quasi ammonendo Chris.Può colpirti da due chilometri con un tiro perfetto o presentarsi alla porta di casa, e in una giornata come tante mettere fine al tuo presente, e al tuo futuro."E' una cosa grossa, uccidere un uomo. Gli togli tutto quello che ha, e tutto quello che sperava di avere", recita il William Munny interpretato proprio da Clint in uno dei suoi Capolavori, Gli Spietati.Figurarsi quale possa essere il peso di almeno centosessanta.Il peso della Guerra.Quella che ci portiamo dentro e che, a volte, purtroppo esplode anche fuori.
MrFord
"Bang bang, he shot me down
bang bang, I hit the ground
bang bang, that awful sound
bang bang, my baby shot me down."David Guetta feat. Skylar Grey - "Shot me down" - 
 

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines