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American Vampire: L’alba del nuovo predatore americano

Creato il 28 marzo 2011 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

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In un periodo come que­sto, di esa­ge­rata sovrae­spo­si­zione, la figura del vam­piro sta rischiando di per­dere le sue con­no­ta­zioni ori­gi­nali a favore di una moder­niz­za­zione annac­quata, che lo vede sem­pre più come un tee­na­ger roman­tico e fri­gnone e sem­pre meno come un essere tene­broso e asse­tato di san­gue umano. Per cer­care di caval­care que­sta “vampiro-mania” e dare una pro­pria inter­pre­ta­zione alla figura del cac­cia­tore not­turno, la pre­sti­giosa linea Ver­tigo ha deciso di lan­ciare sul mer­cato la nuova serie Ame­ri­can Vam­pire, ideata dallo scrit­tore ame­ri­cano Scott Sny­der, cono­sciuto per la sua rac­colta di rac­conti “Voo­doo Heart” ancora ine­diti in Italia.

L’aspettativa che que­sto nuovo titolo ha creato attorno a sé è però dovuta, in gran­dis­sima parte, al fatto che Ste­phen King, il cosid­detto “re del bri­vido”, abbia deciso di fare la sua entrata uffi­ciale nel mondo dei fumetti come co-sceneggiatore del primo volume. In ori­gine Sny­der aveva con­tat­tato lo scrit­tore per avere qual­che sug­ge­ri­mento e per otte­nere una pre­fa­zione da inse­rire nel volume, ma sem­bra che quest’ultimo fosse rima­sto così col­pito dalla sto­ria ideata da Scott da chie­dere di poter par­te­ci­pare diret­ta­mente al pro­getto. Mark Doyle, cura­tore della serie, si affrettò ad inviare a King qual­che sce­neg­gia­tura ori­gi­nale di “Scal­ped”, bel­lis­sima serie Ver­tigo scritta da Jason Aaron, in modo che lo scrit­tore potesse capire quali pas­saggi richie­desse la crea­zione di un rac­conto a fumetti, dato che fino ad allora King si era pre­stato al mas­simo come super­vi­sore ad alcune serie, come ad esem­pio la “Torre Nera” scritta da Peter David.

American Vampire: L’alba del nuovo predatore americano> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="300" width="194" alt="American Vampire: Lalba del nuovo predatore americano >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-medium wp-image-27896" />La vicenda di “Ame­ri­can Vam­pire” ci viene rac­con­tata attra­verso due sto­rie ambien­tate su diversi piani tem­po­rali che nar­rano i primi passi dei due pro­ta­go­ni­sti, e che solo alla fine del volume fini­ranno per incon­trarsi. La prima di que­ste, scritta da Sny­der e ambien­tata nel 1925, è incen­trata su una gio­vane e bella ragazza di nome Pearl Jones, che ha deciso di tra­sfe­rirsi a Los Ange­les per cer­care di sfon­dare nel mondo del cinema. Pur­troppo per lei verrà notata dal pro­dut­tore sba­gliato e, dopo essere stata invi­tata ad una impor­tante ed esclu­siva festa, capirà, quando sarà ormai troppo tardi, di essere la vit­tima sacri­fi­cale del produttore-vampiro e del suo gruppo di disce­poli. Abban­do­nata nel deserto e vicina alla morte, verrà sal­vata da un miste­rioso suc­chia­san­gue di nome Skin­ner Sweet che la ini­zierà ad una nuovo tipo di vita, tra­sfor­man­dola in uno dei cosid­detti “vam­piri ame­ri­cani”. La seconda sto­ria, scritta da King, ini­zia nel 1880 e narra pro­prio di come Skin­ner Sweet, un fuo­ri­legge del west com­ple­ta­mente privo di ogni valore morale, sia diven­tato il capo­sti­pite della razza vam­pi­re­sca del nuovo mondo. Qui siamo in pieno stile pulp–western e assi­stiamo alla san­gui­nosa ven­detta di Skin­ner, rivolta verso coloro i quali lo hanno con­dan­nato a que­sta sua nuova con­di­zione. Una ven­detta che vedrà cadere i suoi nemici uno dopo l’altro tra­volti dalla furia omi­cida del pro­ta­go­ni­sta, ormai tra­sfor­mato in un essere poten­tis­simo e pra­ti­ca­mente immortale.

Que­sto primo volume di “Ame­ri­can Vam­pire”, pur senza essere quel capo­la­voro che in molti atten­de­vano, si rivela una pia­ce­vo­lis­sima let­tura dotata di un mec­ca­ni­smo nar­ra­tivo di grande impatto. La trama segue i clas­sici schemi della vit­tima diven­tata car­ne­fice nella ricerca della sua per­so­nale rivalsa, ma non si può negare che il duo Snyder-King abbia cer­cato di dare nuova linfa e nuove carat­te­ri­sti­che alla figura del “signore delle tene­bre”. Il loro “vam­piro ame­ri­cano” è fisi­ca­mente più forte, astuto; è immune ai raggi solari, ma si inde­bo­li­sce nelle notti di luna piena, in cui diviene più facile ucci­derlo. Dif­fe­ri­sce dai suoi anta­go­ni­sti che si rive­lano essere i vec­chi e clas­sici vam­piri euro­pei, sbar­cati nel nuovo mondo con l’intento di colo­niz­zarlo per sfrut­tarne le immense ricchezze.

American Vampire: L’alba del nuovo predatore americano> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="395" width="260" alt="American Vampire: Lalba del nuovo predatore americano >> LoSpazioBianco" class="alignright size-full wp-image-27897" />Skin­ner Sweet diventa così meta­fora vivente di una nazione rela­ti­va­mente gio­vane e ricca di poten­zia­lità come l’America, che si appre­sta ad assu­mere un ruolo di primo piano nel pano­rama inter­na­zio­nale a disca­pito di un con­ti­nente ormai “dis­san­guato” come l’Europa.

La parte affi­data a Sny­der è sicu­ra­mente quella riu­scita e sce­neg­giata meglio, con dia­lo­ghi che scor­rono spe­di­ta­mente e per­so­naggi carat­te­riz­zati, sep­pur in maniera poco appro­fon­dita, ma dotati di buone moti­va­zioni e per­so­na­lità. King appare invece un po’ troppo ridon­dante nei dia­lo­ghi, dove dimo­stra tutta la sua ine­spe­rienza con il metodo nar­ra­tivo del fumetto. Inol­tre i suoi per­so­naggi risul­tano mono­di­men­sio­nali: ad esem­pio il pro­ta­go­ni­sta Skin­ner Sweet, inter­prete del cat­tivo a tutto tondo, risulta solo una figura sadica e cru­dele, con ben poche altre pecu­lia­rità. Il dise­gna­tore della serie, il bra­si­liano Rafael Albu­quer­que, dà una prova ecce­zio­nale della sua arte illu­strando gli epi­sodi di Pearl con un tratto deli­zioso e raf­fi­nato, per poi pas­sare ad un dise­gno più ruvido e pit­to­rico nelle sezioni di Skin­ner. Albu­quer­que fonde nella sua vena crea­tiva diverse fonti gra­fi­che, tanto che in alcune tavole il suo dise­gno sem­bra un per­fetto con­nu­bio della pre­ci­sione di Fran­cis Lei­nil Yu e la raf­fi­na­tezza di Kevin Now­lan.

Insomma non ci tro­viamo di fronte ad un nuovo “Scal­ped”, ma “Ame­ri­can Vam­pire” si pre­senta come un titolo godi­bi­lis­simo e che pro­mette inte­res­santi svi­luppi, visto che Sny­der ha dichia­rato di voler riper­cor­rere la sto­ria ame­ri­cana vista attra­verso gli occhi dei suoi vam­piri. Consigliato.


Abbiamo par­lato di:
Ame­ri­can Vam­pire vol. 1
Scott Sny­der, Ste­phen King, Rafael Albu­quer­que
tra­du­zione: Leo­nardo Favia
Pla­neta de Ago­stini, 2011
192 pagine, car­to­nato, colori — 18,95€
ISBN: 9788467495430

Rife­ri­menti:
Pla­neta DeA­go­stini: www.planetadeagostinicomics.it
Ver­tigo Comics: www.dccomics.com/vertigo
Rafael Albu­quer­que, sito uffi­ciale: www.rafaelalbuquerque.com
Ste­phen King, sito uffi­ciale: www.stephenking.com


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