> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" />> LoSpazioBianco" height="212" width="149" alt="American Widow: la sfida di ricominciare >> LoSpazioBianco" class="alignleft size-full wp-image-38719" />American Widow è un romanzo autobiografico, opera prima di Alissa Torres, pubblicato negli Stati Uniti nel 2008.
Alissa è incinta di sette mesi e mezzo quando suo marito Edoardo, immigrato colombiano, muore nell’attentato alle Torri Gemelle di New York. La tragedia, personale e nazionale, sconvolge la vita della giovane donna che si trova ad affrontare un momento cruciale della propria esistenza in circostanze drammatiche per il paese intero. Alle proprie incertezze Alissa vede sommarsi quelle di un paese in stato di shock, diviso tra voglia di giustizia, desiderio di vendetta, vicinanza ai familiari delle vittime e strumentalizzazioni politiche.
Il romanzo è quindi articolato su due temi: da una parte il dialogo tra l’autrice e il marito defunto, nel tentativo di elaborare il lutto e trovare un nuovo equilibrio personale, dall’altra il racconto della dimensione pubblica della tragedia: la protagonista si trova a condividere il proprio dolore con un’opinione pubblica che, dopo un momento di generale commozione, inizia a criticare il piano di aiuti governativo, giudicandolo troppo generoso e arrivando a definire parassiti i destinatari degli aiuti. Alissa scopre suo malgrado che essere una “vedova americana” significa dover partecipare a gruppi di sostegno animati da psicologi volontari armati di antidepressivi, oppure presenziare a cene con personalità pubbliche interessate soltanto alla visibilità che l’evento può garantire loro. Quello che ci offre la Torres è il racconto, privo di edulcorazioni e filtri interpretativi, di alcuni degli aspetti meno noti di uno degli eventi più documentati degli ultimi anni. Il pregio principale del romanzo è il suo anticonformismo a tratti quasi naïf; l’autrice racconta infatti la sua esperienza in maniera del tutto immediata e priva di una retorica strumentale, rievocando episodi grandi e piccoli, significativi o minimali, della sua vicenda. Si può affermare che il romanzo, dotato di una sua coerenza narrativa, procede a volte per giustapposizioni e che in alcuni episodi pecca di un’eccessiva sintesi, soprattutto nella descrizione del contesto sociale, aspetto che non facilita l’immediata comprensione degli obbiettivi critici dell’autrice per un lettore non statunitense. La rappresentazione data dei funzionari della Croce Rossa è ai limiti del caricaturale, la mancanza di partecipazione emotiva e disponibilità che viene loro addebitata mostra sicuramente una certa superficialità. D’altro canto questa mancanza di professionismo ascrivibile alla Torres costituisce il principale valore di un lavoro caratterizzato da una forte vis polemica: in aperto contrasto con la retorica verbale e iconografica ufficiale (attaccata anche tramite alcuni articoli pubblicati sul sito life.salon.com/2002/01/25/widow_speaks), la scrittrice accantona letture simboliche ed implicazioni politiche della tragedia per raccontare con sentita partecipazione il dolore per la propria personale perdita e le difficoltà economiche che si trova a dover affrontare. I disegni della Choi, caratterizzati da un tratto minimalista ed eccessivamente spogli non spiccano per efficacia, riuscendo raramente ad aggiungere spessore emotivo alla storia, ma costituiscono comunque un supporto accettabile alla prosa della Torres. In ultima analisi American Widow è una lettura da consigliare, costituendo una resoconto originale e decisamente fuori dal coro di un evento cruciale della storia recente, dalla viva voce di uno dei suoi testimoni. Abbiamo parlato di: Riferimenti:
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American Widow
Alissa Torres, Sungyoon Choi
Traduzione di Anna Aglietti
Rizzoli Lizard, 2011
216 pagine, brossurato, bianco e nero – 18,90 €
ISBN: 9788817052252
Alissa Torres: www.alissatorres.com
Sungyoon Choi : www.choiarts.com
Rizzoli Lizard: lizard.rcslibri.corriere.it/libro/5225_american_widow_torres_choi.html
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