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"Se faremo questa mossa, sarà un errore madornale, di cui non potremo nemmeno pentirci. Se dovesse trapelare la notizia che il Comitato utilizza metodi illegali per il trattamento dei prigionieri, addirittura nei confronti del suo stesso personale, il popolo comincerebbe a dubitare, e sarebbe l'inizio della fine. I ribelli avrebbero terreno fertile per far proliferare le loro idee demenziali, il Comitato perderebbe potere sulle menti del popolo, e i rischi di una escalation verso la rivoluzione sarebbero enormi. Dobbiamo farla uscire allo scoperto, fare in modo che si mostri per quello che è, di fronte a un pubblico, e così sì... ci darà l'occasione di essere impeccabili, arrestarla e giustiziarla secondo la legge". 09 era un grande calcolatore, dalla mente gelida, guidato perennemente dalla logica e dalle regole del Comitato. Non aveva mai espresso un'opinione personale che potesse far trasparire un'emozione, nè tantomento un sentimento. La razionalità era l'unico modo che conosceva per affrontare ogni discussione, e la vita. Aveva sempre vissuto come un reietto, fin dalla nascita su Gagarin, l'unico pianeta abitato nella costellazione di Aquarius. Poi, l'incontro con 08: fu l'unica volta in vita sua che si lasciò andare; era diretto a Stalingrad, per cercare un modo di entrare all'Università. Quella sera era previsto l'arrivo di una tempesta di neve, quindi dovette per forza rifugiarsi nell'unica locanda sulla strada verso la capitale. Prese una camera, e dopo un bagno alle erbe aromatiche scese al banco per distrarsi un pò. Non era un locale di Svago Certificato, ma ovviamente, come in ogni provincia remota dove le regole sfumavano, il mercato nero impazzava ed il proibizionismo era solo controproducente, subì ogni tentazione: almeno cinque giovani donne bellissime lo avevano invitato per un quarto d'ora di "camera", il barman gli aveva proposto prima le pastiglie visionarie di efedrina extra, che non gli interessavano, poi passò alla polvere di "volo d'angelo", ed infine a semplici cocktail a base di alcol terrestre con ghiaccio. Quando iniziò col primo Martini, ecco che arrivò 08. Un uomo modesto, che sembrava tutto tranne che un eminente professore universitario: un abito sdrucito di lana grigia, una sciarpa gialla attorno al collo, degli scarponi mezzo sfasciati dal troppo uso nelle nevi dell'inverno, la pelle delle mani rovinata come quella degli operai dei trasporti interplanetari, le dita storte dall'evidentissima sindrome DAD, da cui nessun guariva. Si presentò come un affabile avventore della locanda, solitario ma in cerca di amicizie: disse di aver intuito che 09 non era di quelle parti, che gli pareva una persona sola e che quindi avevano qualcosa in comune. Così si offrì per pagargli da bere, e brindarono alla tempesta di neve in arrivo con un secondo Martini, ridendo e raccontandosi per un paio d'ore le proprie vite; in realtà parlò quasi sempre 08, che dimostrò un'ottima parlantina, una cultura sterminata, che spaziava dalla storia dell'Impero all'astrofisica, fino ad arrivare alla letteratura intergalattica degli ultimi due millenni.
E giunto al quarto Martini, 08 si lasciò sfuggire di essere il Rettore dell'Università di Stalingrad. Incredibile! 09 capì che quello doveva essere il suo giorno fortunato, e raccontò dei suoi progetti di studio, ammettendo però di non essere in condizione di pagare le rette da privato, e che quindi avrebbe dovuto non solo lavorare di notte per guadagnarsi da vivere, ma anche di doversi accontentare del titolo breve, almeno per ora. Certamente fece trasparire la determinazione ed il carattere tenace, al punto che, mentre raccontava la storia delle sue origini e della sua famiglia, sterminata dalla DAD, 08 ebbe l'intuizione: "questo è quello che cerchiamo... la disperazione, e la voglia di lottare per raggiungere obiettivi semplici, ma sempre oltre le proprie possibilità", pensò. A quel punto gli lanciò l'amo, raccontando che il suo segretario era appena deceduto, che per i prossimi mesi ci sarebbe stato molto lavoro di organizzazione e che lui non sapeva come fare per rimpiazzare il coordinatore della sua segreteria. Nei giorni a venire 09 entrò a far parte dell'Organizzazione Universitaria Giovanile, poi passò alle dirette dipendenze di 08 come suo Segretario Personale, ne coordinò per 6 mesi le attività in seno all'Università, quando - raggiunti risultati eccellenti e riconosciuto da più parti all'interno dell'organizzazione pubblica come il miglior Funzionario Universitario - ricevette da 08 il Contatto con il Comitato. Durante una cena di gala presso l'ambasciata terrestre 08 gli presentò 03, che riconobbe immediatamente il valore di 09 e, nel giro di mezz'ora organizzò l'incontro con 02 e 01. E da quel giorno 09 divenne 09.
"Organizziamole un tranello" disse 02 con la sua voce squillante e nasale, che lasciava sempre intuire la sua voglia di intrigo e di violenza. "La invitiamo a presentare i risultati del suo gruppo per l'anno passato - ed ormai i tempi sono maturi, non diamo nemmeno nell'occhio - e cerchiamo di assediarla di domande, la mettiamo sotto pressione, le chiediamo di fare meglio, e di più, con il suo gruppo di ricerca e di recupero digitale...". Strizzò l'unico occhio che gli rimaneva, in una smorfia inquietante.
"Lasciamo perdere questi discorsi banali, fratelli" interruppe 01, nel mezzo della discussione. "Il punto non è questo, siete tutti sulla strada sbagliata, la strada delle emozioni: la dottoressa è molto più intelligente di quello che pensate, ma è anche molto più emotiva di ognuno di noi. Questo farà fallire il suo piano, un giorno non lontanto. Tempo al tempo. Ha appena fatto giustiziare uno dei ribelli del Disegno, un amico - si dice in giro - ma lo ha fatto come sempre a sangue freddo. Ero presente all'esecuzione: il suo cuore pulsava come sempre a 20, ma nel momento della disintegrazione ne ho sentito il sussulto, come mai le era successo. Ho percepito l'aritmia per più di 2 minuti, era sconvolta, ma sicura di sè... non sapeva che mi ero confuso tra le Guardie del Plotone. Sono certo che cercherà di insabbiare ogni possibile prova della sua relazione con il condannato, ma è pur sempre una donna americana. Le sue origini sono evidenti, nonostante il Potere che le è stato regalato dalla Natura; i suoi antenati sono coloro che hanno distrutto la civiltà terrestre, nonostante la potenza che avevano accumulato nei primi secoli dell'Era Terrestre. Un popolo che mette tutti i poteri nelle mani di un solo uomo... l'Imperatore... ah ah ah... è un popolo che non può andare molto avanti. L'essere umano, così come il marziano, il plutoniano, il londoniano, e tutti noi... è gretto, e può avere anche tutte le doti o i poteri della Natura, che prima o poi l'orgoglio e la voglia di prevalere sugli altri lo porterà alla rovina. E la dottoressa ci si porterà da sola, molto presto. Tempo al tempo...".
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