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Americani in Formula 1: Phil Hill

Da Carlo69 @F1Raceit
Piloti phil_hill

Published on novembre 28th, 2012 | by Giulio Scaccia

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Phil Hill, campione del mondo con la Ferrari nel 1961

Gli Stati Uniti d’America,  oltre ad uno strano rapporto con la Formula 1 vanta nel suo attivo due campioni del mondo: Phil Hill e Mario Andretti. Racconteremo del campione meno conosciuto tra i due, cioè Phil.

Da precisare subito che non esiste nessun rapporto di parentela tra Phil Hill e Graham e Damon Hill.

Philip Toll Hill Jr nasce il 20 aprile 1927 a Miami.

Studia economia aziendale presso la University of Southern California; per seguire la sua passione per le corse si trasferisce in Inghilterra per approdare alla Jaguar come pilota di riserva e meccanico.

Americani in Formula 1: Phil Hill
Nel 1954 conquista il secondo posto assoluto nella Carrera Panamericana con una Ferrari 375 MM Vignale e questo gli vale un contratto con la Ferrari per correre la corsa di Le Mans del 1955 e la Carrera di quell’anno; dopo la tragedia della 24 ore di le Mans proprio del 1955,  a seguito dell’evento il governo messicano decide di  annullare la Carrera.

Nel 1958 vince la 24 ore di Le Mans con la Ferrari 250 Testa Rossa e nello stesso anno debutta in Formula 1 con una Maserati 250F arrivando settimo al traguardo; corre poi il resto delle gare con la Ferrari ottenendo il terzo posto in Italia e Marocco. Vince anche la 12 ore di Sebring e la 1000 km di Buenos Aires.

Nel 1959 in Formula 1 arriva secondo in Francia e Italia, il terzo in Germania e quarto a Montecarlo. Conquista nuovamente la vittoria nella 12 ore di Sebring.

L’anno successivo conquista la sua prima vittoria in Formula 1 nel Gran Premio d’Italia; arriva poi terzo a Montecarlo, quarto in Belgio e corre il Gran Premio degli Stati Uniti con la Cooper arrivando sesto al traguardo. Vince la 1000 km di Buenos Aires.

Americani in Formula 1: Phil Hill
Nel 1961 con la 156 arriva terzo a Montecarlo, secondo in Olanda, primo in Belgio, secondo in Gran Bretagna, terzo in Germania e primo in Italia dove diventa campione del mondo; la gioia viene smorzata dalla morte del compagno di scuderia Von Trips. Un anno importante per Phil Hill, in grado di abbattere la soglia dei 9 minuti girando nel circuito del Nurburgring con la 156 e di laurearsi ampione del mondo, il primo espresso dagli Stati Uniti d’America.

Vince nel suo anno migliore anche la 24 ore di Le Mans, 12 ore di Sebring.

Nel 1962 sempre con la 156 arriva secondo a Montecarlo e terzo in Olanda e Belgio. Arriva primo alla 24 ore di Le Mans e la 1000 km del Nurburgring. L’anno dopo passa alla ATS e il suo miglior piazzamento è l’undicesimo posto al Gran Premio d’Italia che anche l’unica gara che porta al termine.

Nel 1964 con la Scuderia Cooper ottiene punti con il sesto posto in Gran Bretagna. Due anni più tardi tenta la qualificazione con la Eagle senza riuscirci e vince la 1000 km del Nurburgring; la sua ultima vittoria è stata nel BOAC 500, è  1967. A questo punto a 39 anni si ritira dallo sport motoristico.

Muore il 28 agosto 2008 a Salinas.

Questa la storia di un campione del mondo che oggi sfugge nei ricordi dei tifosi ma che ha scritto una bella pagina sia nella Formula 1 sia nelle ruote coperte.

 

contributo di Chiara Zaffarano


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