Ieri sera ho ricevuto la visita della migliore amica di mia cognata che per lavoro è in Israele per 10 giorni.
Classica manager pubblica ebrea americana, super liberal, quello che in Italia definiremmo una sessantottina, ma ovviamente munita di $$$ dello Zio Sam.
Ammetto che a stento vorrei incontrare i parenti di mio marito, adesso pure i loro amici. Ma questa è una “Amica” con l’A maiuscola e così mi tocca subire.
“Bossy” come tutte le americane mi scompiglia la giornata, la incontriamo, l’ennesima cena alle sei del pomeriggio, in virtu’ delle loro abitudini alimentari barbariche, ed incomincia la sequela di luoghi comuni su Israele che non finisce più.
Il primo, ovvio, “ma è tutto così tranquillo”, manco ci dovessero essere i cecchini all’angolo di ogni strada. A seguito, “fa caldo” ……..come se non si rendessero conto che viviamo in Medioriente; poi sorpresa per il traffico, magari pensano che usiamo i cammelli………. Per poi rimanere stupiti che abbiamo ottime scuole pubbliche ed un servizio sanitario nazionale che Obama neanche se lo fanno santo ci riesce a farlo in America.
L’ultima, mi veniva proprio da ridere, “Ma avete il Wi-Fi sugli autobus?!” Ebbene sì abbiamo l’aria condizionata e Wi-Fi sugli autobus, anche qui se lo sognano ………..
Così se ne è tornata a casa spero con un’altra visione di Israele, che aveva visto prima che nascessi, e continuava a giudicare come una nazione sottosviluppata.
Peccato che fosse lei a risaltare qui con le sue fiammanti scarpe da ginnastica bianche, zainetto e pregiudizi tipici a stelle e strisce.