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Amia-zziamoci

Creato il 26 aprile 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

I tuoi seni al vento dei miei respiri, madonna quanto sei bianca. Quanto mi confondono i tuoi nei. Ti ho aspettata, una Firenze-Pisa-Livorno che non finiva più e ora chiudo gli occhi per nascondere lacrime che non meritiamo. Nessun ascensore mi porterà ai tuoi veri pensieri, dove certamente sono, ma forse non come vorrei. Come un punto tra A e B.

Voglio sapere cosa succederà quando ti fermerai, quando guiderai al ritorno senza avere il coraggio di sporcare i pensieri con la radio, vorrei sapere la verità al netto delle cose dette e immaginate. Insomma, fare un po’ Dio. Vorrei sapere se sono le lenti a contatto a darmi noia o è questo teatro col palco finito. Ancora una volta aspetto fuori, come dal bagno delle signore, potrei morire senza accorciare il tempo.

Ho bisogno di una confessione che spieghi i graffi alle vene, che mi spieghi le mie doti mica tanto nascoste che da solo non trovo. Leggere attentamente il foglietto illustrativo, può avere effetti collaterali anche mortali. Ho bisogno che mi spieghi come faccio a stare in tutto il limite che puoi umanamente accettare.

Lanceremo altre notti su e giù, ma adesso asciughiamoci con la benedizione di Dio, o chi per lui. E dimmi che non hai finito. Dimmi che non trovi il bottone per spegnere tutto quello che si è acceso tra noi senza bottone. Dimmi una marea di cazzate ma fammi stare tranquillo ché sono uguale a tutti gli altri e finita un’illusione non riesco a cercarne altre. Rubiamo qualche vita ai gatti, qualche frase agli scrittori famosi, qualche bugia dalle battute dei film. Così, in pace. Amia-zziamoci, ora, che ancora possiamo.




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