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Ogni tanto fa piacere parlare bene di un film italiano che risulti in qualche maniera piacevole ed emerga dallo sconfortante panorama cinematografico italiano.
E' il caso di questo Amiche da morire, debutto al cinema di Giorgia Farina che lo ha anche cosceneggiato, che riesce a distinguersi in un asfittico cinema italiano per suoi meriti e non per mancanza di concorrenza .
Una commedia al femminile, merce non comunissima al cinema, italiana per giunta, che fa leva su tutti gli stereotipi possibili e immaginabili del maschio italico, vero animale da esposizione, qui sbertucciato alla grandissima in un film che parla di sud e di meridione, una specie di limbo sospeso tra pratiche arcaiche e mefistofeliche modernità, da una prospettiva assolutamente femminile e femminista.
Gli uomini sono ottusi, sessisti e fondamentalmente stupidi se è vero che solo il commissario riesce minimamente a capire il gioco delle tre prima di essere deviato per altri lidi dalla sua carica ormonale.
E le donne del paese hanno tutte mille occhi e mille orecchi, tutte pettegole e linguacciute.
Giorgia Farina gioca anche su stili e aspetti fisici delle sue tre ottime protagoniste: la parte della prostituta a una Gerini prorompente, la parte della moglie virginea ( fa anche la depositaria delle chiavi del santo) alla diafana Capotondi che sfoggia un accento siculo da esportazione, lo stesso messo in mostra dalla Impacciatore, bravissima come al solito, che con la sua cascata di capelli neri corvini e i suoi lineamenti marcati , agghindata in una certa maniera ha proprio il physique du role della jettatrice.
La struttura del film ricorda un po' quella delle commedie anglosassoni ambientate in provincia, con sfumature noir, in cui la verdissima campagna inglese è sostituita dall'assolato panorama pugliese ( il film è girato in Puglia anche se si parla di un'isoletta siciliana e i locali parlano siculo).
Farsa e tragicommedia vanno a braccetto, omicidi e risate, tra un morto ammazzato e una processione del santo , la strana amicizia cresce col passare dei minuti e si dimostra a tenuta stagna anche contro le anziane linguacciute che si chiedono cosa abbiano da spartire tra di loro tre donne così diverse.
Le tre protagoniste mostrano una discreta alchimia tra di loro mostrando tutta la loro verve comica in un film che passa velocemente e diverte in maniera semplice, con delle gags efficaci.
Fondamentale l'apporto dei comprimari, soprattutto il coro femminile formato dalle anziane del paese , un coacervo di voci e volti senza il quale il film avrebbe perso molta della sua vis comica.
Comunque una visione piacevole , colorata e che si sposa bene con la canicola estiva.
( VOTO : 6,5 / 10 )
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