Magazine Diario personale

Amiche di sangue

Da Patalice
Amiche di sangueIl weekend scorso-scorso siamo state a Milano.

Era il regalo da parte mia e della Jn, per la SuperMamma: due giorni di shopping lazzi e sollazzi...Come sempre più spesso succede, mi rendo conto che avere le proprie migliori amiche in casa, è una gran bella botta di sbaragnaus!Ma non è che si possano dare per scontate, solo perché si tratta di tua sorella e tua mamma, e loro capirebbero e capiranno, sempre e comunque...No, no, c'è bisogno di impegno. Ad esempio con Jn di certe cose non si può parlare, perché lei di certi fatti suoi non vuole far confidenza, te ne parla quando ne ha voglia lei; in special modo in presenza di nostra madre, che se io mi ostino nel vederla amica, non è che di conseguenza anche per lei lo sia, ed è giusto così...E poi bisogna trattare coi guanti i mutevoli e repentini cambiamenti d'umore della SuperMamma, che spesse volte pensa giallo dice blu e lamenta verde, e voi direte "come tutte le donne!", ed io vi rispondo: no, lei peggio! Amiche di sangueOltre all'impegno, è importantissimo non darle per scontate: i martedì sera sacri ci la Jn, tra un rotolo piadinoso ed un film al cinema; e la colazione del sabato mattina con la SuperMamma, con annesso giretto shopping... Un lavorio, un perpetuo dispiegamento di forze, per far sentire loro che sono speciali... uniche. Perché nei rapporti che esistono da un po' è facile cadere nel tranello del tram tram, quelle abitudini che si innescano e pare non fare la differenza che tu ti ci impegni... E invece la fa eccome!Ho pochi fondati rapporti, e di essi ho pieno rispetto... Ma sono ben contenta che siano pochini, perché sono certa di non avere abbastanza dedizione per tutti!

...per instaurare maggiormente la dedizione, comunque, questo weekend siamo state a Genova, regalo natalizio del Paparotto alle sue figliole... 

Genova è una città stratosfericamente bella... 

Ho trovato in essa la città del libro per antonomasia; ci sono bancarelle che vendono libri usati a destra e a manca, e questo mi ha fatto venire gli occhi enormi, a cuore...

Ci vorrei tornare, in primavera, senza il freddo artico che ci attanagliava, senza la fretta vogliosa di vedere Palazzo Ducale e la sua mostra sugli impressionisti, senza la meraviglia che avremmo provato vedendo per la prima volta l'acquario e la sua fauna imprevedibile...

E' una città che accoglie e non respinge, è una città che prende tutti trasversalmente, con persone "grandi" e ragazzine frivole, donne molto ben vestite, d'altri tempi, e ragazzini con i pantaloni bracaloni e le felpe aperte su maglie leggere...

Tre giorni di risate, di altra fidelizzazione all'unione che c'è ed è forte, lo ribadisco...

Ed una certezza: mi piace andare, viaggiare, vedere, visitare, conoscere, imparare... e voglio farlo ancora e ancora e ancora e ancora... 

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