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Amici mai.

Creato il 04 marzo 2012 da Aspassoconblue @AspassoconBlue



Amici mai.“Tu per me sei sempre l’unica, straordinaria lontanissima,
vicina e irraggiungibile,
inafferrabile, incomprensibile
ma amici mai
per chi si cerca come noi
non è possibile
odiarsi mai
per chi si ama come noi
sarebbe inutile…”.     A.Venditti
Quando a 18 anni lasciai il mio primo fidanzatino Fabrizio, lui mi dedicò questa canzone dicendomi che non avremmo mai potuto essere amici. Non capivo questa scelta drastica e crudele di separarci del tutto. Volevo che rimanesse nella mia vita perché tra di noi c’erano state tante cose belle: il primo bacio, la prima carezza, la vacanza all’estero insieme, il mio “diventare donna” e tante altre realtà che mi avevano fatto passare da adolescente a “donnina”. A quell’età non comprendevo perché se la prendesse tanto se lo lasciavo, in fondo stavamo crescendo e dovevamo maturare e vedere il mondo attraverso esperienze che implicavano la separazione. Di lì a un anno mi sarei trasferita a Bologna e quindi era impensabile avere un rapporto a distanza. Eravamo amici più che “morosini”, condividevamo curiosità più che esperienze, eravamo spensierati e non avevamo il pensiero di cosa significasse pensare al futuro. A quei tempi mi sembrava lontana l’idea di diventare grande, ero troppo impegnata a ridere, scherzare, giocare e farfugliare cavolate con le amiche, il fidanzato fisso era una cosa obsoleta e inutile.

Amici mai.

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Amici mai.
Se è vero che le esperienze che fai da ragazzino rimarranno con te per sempre, allora eccomi qui stasera, di domenica, come sempre a scrivere di me e di ciò che mi sta intorno, ed eccomi a pensare ai rapporti e ai sentimenti che pensavo aver lasciato chiusi in un cassetto. Eccomi qui a pormi domande e a ripensare al passato che a volte ritorna prorompente e invadente, ti da uno schiaffo e ti rammenta che i ricordi non svaniscono, si assopiscono per un attimo per poi risvegliarsi quando meno te lo aspetti con una canzone, una frase o un dejavu della tua esperienza passata.  La domenica, per me, è il giorno più duro della settimana, non perché lavoro ma perché mi impongo di non mettermi in postazione Mac se non per cazzeggiare, è un momento in cui sto sola con i miei pensieri e con i miei ricordi, un pezzo di vita in cui raccolgo i cocci e cerco di andare avanti spedita e cosciente. Oggi mi chiedo se è possibile essere amica di un ex, ma non di uno qualsiasi, di quello che ha preso il tuo cuore, l’ha fatto a pezzi come un carnefice alla maniera di Hannibal Lecter, se ne è mangiato un pezzetto per gustarne il sapore e poi dopo aver capito che gli faceva schifo lo ha sputato in un bidone del rusco, facendolo diventare preda dei roditori. Mi interrogo: “è possibile sentire uscire dalla bocca dell’uomo che hai amato, storie di trombate fugaci per svuotare i testicoli o scappate in discoteca alle 5 del mattino per cercare una da scopare nel parcheggio solo per il desiderio impellente di chiudere più leggeri la serata”. Non so! In realtà non so se sono pronta a tutto questo, non credo di essere in grado di ascoltare discorsi da bar, non sono un uomo e non voglio esserlo, non se gli argomenti sono questi. Amici mai! Fabrizio aveva ragione, al massimo posso essere una conoscente con la quale si hanno condiviso bei momenti che voglio rimangano tali. AspassoconBlue, storia di una single per caso che ha deciso di andare in giro per la città con il sole che le bacia il viso, mentre in piazza Maggiore rintoccano le campane per ricordare il grande Lucio Dalla.

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