Ma non è di De Magistris che voglio parlarvi. Ma di Fini, come giustamente dice il titolo. La sua «vendetta» si è consumata. O almeno lui crede. Infatti non sono proprio convinto che il suo partitello sia stato così determinante nella debacle del PDL. Certo, ha contribuito – e di questo ne sono sicuro – ma non è stato l’ago della bilancia che Fini sbandiera ai quattro venti. Piuttosto, sommando ipocrisia all’ipocrisia, Fini, accaparrandosi una soddisfazione non sua, si è affrettato a dire che Berlusconi se l’è cercata. Ipocritamente vero. Ma è vero nei termini che non è stato capace di togliergli l’ossigeno molto prima di quel famoso aprile di un anno fa. In altre parole, Berlusconi ha sbagliato ed è stato incapace di pianificare un partito e un blocco sociale-elettorale nel medio e lungo termine (e i risultati delle amministrative lo dimostrano). Non è stato capace di creare coesione intorno a un asset di valori che vadano oltre il berlusconismo. Non è stato capace di capire che ormai la sola sua leadership non basta più, né è più sufficiente (e completamente soddisfacente) l’alleanza con la Lega. E se qualcosa Fini l’ha compresa in pieno, riguarda proprio questi aspetti.
Fini dunque non gioisce («FLI non ha nulla da festeggiare», anche se dovrebbe meglio chiedere ai suoi colonnelli che invece, a quanto pare, festeggiano), ma sicuramente ora gode, pensandosi e compiacendosi quale co-artefice di questa disfatta elettorale. Tanto da permettersi il lusso di tendere la mano (scivolosa) all’ex alleato Silvio:
Anche se il Governo non cadrà, col voto di Milano, Napoli, Trieste e Cagliari il berlusconismo è stato di fatto archiviato, ma non può e non deve esaurirsi anche la possibilità di una ‘casa comune’ per tutti gli italiani moderati e riformisti, quindi culturalmente e politicamente lontani dalla coalizione di sinistra oggi vittoriosa… Sappiamo che molto dipenderà ancora una volta da cosa deciderà Berlusconi, cioè se capirà o meno gli errori commessi – traendone le conseguenze -, e da quali margini di manovra gli consentirà Bossi…
Dunque, secondo Fini, la parola ora spetta al Premier. Il quale – mi sa – ha già deciso che il cosiddetto berlusconismo è ancora vivo e vegeto. Il Governo deve andare avanti con le riforme, partendo dalla riforma fiscale. Uno scossone salutare o l’ennesimo mantra per calmierare i delusi? Fini o non Fini, Berlusconi ora si muove in un autentico campo minato, e l’alleato fedele è meglio definirlo solo alleato. I fedeli sono altri…
di Martino © 2011 Il Jester Dai la tua opinioneAutore: Martino » Articoli 1445 | Commenti: 2438
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