«Penso che Renzi ragioni così: mi conviene o no essere per l'indulto, di
fronte all'opinione pubblica? Dell'oggetto in sé non gliene frega niente,
penso che ragioni solo sulla pura convenienza propagandistica». E' molto
duro il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato commentando
le dichiarazioni del suo collega di partito ieri a Bari. Alla domanda se
Renzi sia come Grillo, Zanonato ha risposto: «Più o meno come Grillo.
Si chiede 'mi conviene o no, prendo più o meno votì, fa il bilancio: 'ne
perdo il 10 ne prendo il 15, 5 in più sono contro'».
Secondo Zanonato in Italia c'è una popolazione carceraria eccessiva rispetto al numero dei posti
nelle carceri e questo determina una situazione difficilissima da
gestire, con l'effetto drammatico che abbiamo costruito un criminificio.
Così non si può continuare. Per costruire nuove carceri - ha fatto
notare - ci vorrà del tempo, bisogna avere dei soldi, qualcosa è
programmato, ma bisogna sapere che non ha senso tenere una popolazione
che spesso ha commesso reati abbastanza modesti e che nel tempo in cui
li teniamo nell'università del crimine escono con potenzialità criminale
moltiplicato per 20.
Sulla stessa linea anche il ministro degli esteri Emma Bonino: se il
sindaco di Firenze è "il nuovo che avanza, per favore ridatemi
l'antico", ha detto Bonino, aggiungendo: "Legga bene il messaggio di
Napolitano, prima di rottamarlo".
«Non ho parlato contro il Presidente della Repubblica - si difende
Renzi, ospite di Lucia Annunziata a "In mezz'ora" - il presidente ha il
diritto-dovere di dare dei messaggi alle Camere. Legittimamente, il
Colle ha detto che dobbiamo ragionare dell'emergenza carceraria. Le
forze politiche devono dire come la pensano. Io ho solo detto che non
sarebbe serio e responsabile, dopo l'indulto del 2006, fare un altro
sconto di pena. Piuttosto facciamo una riforma della giustizia. Ma come
facco a credere sulla correttezza di uno Stato che non legifica (sic) su
questa materia e avalla l'indulto?». «Chi fa politica - continua Renzi -
deve preoccuparsi delle esigenze delle persone. Se poi ci sono i
ministri come Zanonato che anziché governare passano il tempo a
commentare le mie dichiarazioni, a me dispiace. Il ministro dello
sviiluppo deve occuparsi delle industrie che chiudono, non delle mie
dichiarazioni».
«La figura del nostro presidente - continua Renzi - prevede che il Colle
invii messaggi alle forze politiche. Napolitano non è uscito dalle sue
prerogative, assolutamente no. Dunque, il presidente "invita" le forze a
dire la loro. Ma se i partiti non discutono, che ci stanno a fare? Io
vorrei che ci occupassimo di giustizia».
«Il presidente è stato decisivo- aggiunge il sindaco di Firenze -
menomale che c'è stato lui, e non credo che ci sia stato un eccesso di
intervento da parte sua. Ma noi dobbiamo avere anche il coraggio di dire
che su alcune cose si può anche non essere d'accordo con le sue
proposte» (Fonte: l'Unità)
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...vi piace Renzi? ma QUANTO vi piace? e soprattutto: ma perchè c... vi piace? Parafrasando Montanelli (che si riferiva a Berlusconi) potremmo dire: "Renzi si vuole bene. Niente di male. Tutti ci vogliamo bene. Ma il guaio è che lui si contraccambia...
Da fiorentino in verità vi dico: 10 motivi per cui non voterei Renzi
Renzi piace, e come direbbe Pieraccioni, prendendo in prestito una frase di uno show dei tempi passati, “piace alla gente che piace”Piace dalle nebbiose lande padane del nord fino al tacco italiano della Puglia. Piace allo studente milanese dei cortei studenteschi, non è disdegnato dal siciliano che si rilassa all’ombra di un fico d’India.
E mentre Grillo sfida l’apparato cardiocircolatorio in una memorabile nuotata, come un moderno Garibaldi, Matteo sembra unire l’Italia con lo slogan “Matteo Renzi Adesso!!!”, direi, vista la favorevolissima congiuntura delle primarie di un PD con tante zampe e nessuna vera testa, adesso o mai più.
Una campagna elettorale senza precedenti, un tour italiano da far invidia alle migliori star del Rock; lo abbiamo capito, Matteo piace, piace a tutti, piace fin troppo. Ma non piace ai suoi concittadini, i Fiorentini che, come me, lo hanno coronato sindaco e adesso pagano lo scotto di un errore di partito preso.
1° - L’uomo giusto al momento giusto: Matteo è tutto tranne che un uomo del popolo, a discapito del suo savoir-faire da vecchio frequentatore da festa dell’Unità, rappresenta quella classe di popolazione ricca che si diletta nella moda Radical-chic. Renzi non è neanche uno del PD; degno del migliore trasformismo è un uomo della destra prestato al nemico, perchè a Firenze si sà, roccaforte rossa da tempo immemore, se non si è di sinistra non si può vincere. Senza contare l’imbarazzante timore del PdL nel candidare un vero personaggio, lasciando a quel povero cristo di Giovanni Galli (ex portiere di serie A) tutto l’imbarazzo e la vergogna di una sconfitta conclamata
2° - Il Sindaco che c’è, ma chissà dov’è! soltanto a due persone è stato attribuito il dono dell’ubiquità, Pitagora e lo Spirito Santo. Se ne deduce logicamente che Matteo non può esserne dotato. Quindi,se durante il suo mandato da sindaco, fa tutto tranne che sedere nel suo ufficio di Palazzo Vecchio, come può governare una città?
3° - Firenze usa e getta. Questo è decisamente il punto che più ci accalora. La nostra città è stata usata come il suo personalissimo trampolino di lancio, per altro decisamente riuscito, propedeutico a questa sua escalation di popolarità. Questo paragrafetto rappresenta un preambolo della sua strategia della popolarità (iniziata tanto tempo fa con una comparsata a Gira la Ruota) della quale mi accingo a snocciolare i punti focali.
4° - La faccia dorata della medaglia: la città degli eventi di tendenza. Matteo è un giovane, e come giovane è stato bravissimo ad organizzare tanti eventi, tante belle manifestazioni, finanziate amabilmente con le casse ricolme dei dazi comunali. Eventi sceltissimi, come il FirenzeGelatoFestival, oppure manifestazioni artistiche dall’indubbia necessarietà, come tappezzare interamente piazza Duomo di costosissimo prato da coppa del mondo di calcio! Momenti di pubblica servizio che Matteo ovviamente non ha mancato ne di pubblicizzare, ne tanto di presenziare, mostrarsi e chiaramente farsi fotografare.
5° - Il rovescio della medaglia: Firenze la città del degrado dorato. Beh, oltre agli eventi, cos’ha fatto il nostro sindaco nei momenti in cui ci degnava della sua presenza? Nulla! Quartieri storici come Santa Croce sono in mano a spacciatori e turisti americani ubriachi, che sotto la statua di Dante fanno della città un bordello e una fogna a cielo aperto. Emblematico è l’episodio della scena pubblica di sesso di due studenti made in USA. E mentre Renzi parla di bilanci cittadini in positivo, omette di illustrare come il Comune Gigliato faccia cassa solo ed esclusivamente con le multe, non solo disinteressandosi ma addirittura risparmiando sui lavori di ripulitura della città. Omette dei licenziamenti indiscriminati degli impiegati pubblici o alla tentata svendita della società di pubblico trasporto cittadino (ATAF).
Voi avete mai visto un vigile urbano intervenire seriamente per un problema che non sia macchine in doppia fila davanti agli uffici comunali (per mancanza di parcheggio)? Noi no, e a quanto pare nemmeno la microcriminalità, che felicemente sguazza nell’indifferenza, mentre il carico di lavoro affidato alla polizia di stato la rende inerme, per carenza di organico. E quando la forza pubblica non può, ci provano gli stessi cittadini, costretti ad auto-organizzare i vita e di lavoro. Un esempio è la protesta gialla degli abitanti di Via Palazzuolo
6° - La bomboniera dei Turisti. Ovviamente,coloro che vivono al di fuori di Firenze quando pensano a questa città hanno soltanto l’immagine del suo, carinissimo, centro storico. Questo è stato apparentemente ripulito, pedonalizzato, restituito al puro uso e consumo dei soli turisti. Peccato che, chi a Firenze ci vive davvero, sa che la città non è solo centro, ma che questo purtroppo rappresenta un punto nevralgico di vita e di passaggio. Se i turisti hanno accesso libero, cittadini e lavoratori devono fare i salti mortali anche soltanto per muoversi liberamente attraverso la città. La pedonalizzazione selvaggia, infatti, rappresenta un muro di Berlino virtuale che effettivamente divide in due la viabilità urbana, rendendo quasi impossibile, non solo ai fruitori abituali della città, ma agli stessi commercianti, poter vivere in maniera decorosa. Traffico paralizzante, vigili dal taccuino più veloce d’Italia, viabilità cambiata periodicamente a discrezione del tempo o dell’evento in corso, sono solo uno dei tanti problemi che affliggono la vera linfa della città: i fiorentini stessi! E mentre i commercianti appendono cartelli di protesta con scritto “Ci scusiamo con la clientela ma non riusciamo a trovare la via di casa”, mentre i negozi si svuotano, i mercati rionali stentano a sopravvivere e il popolo progressivamente si dirada, restano i turisti. Turisti che, salvo pochi russi e orientali. non spendono. Ma l’immagine è regina, anche a farne le spese sono sempre i contribuenti.
7° - Il colapasta più bello d’Italia. Oltre al degrado di interi quartieri, oltre a improvvisati giacigli Rom, che per essere politically correct siamo costretti a chiamare Diversamente Stabili, che pittoricamente adornano le piazze storiche e sguazzano a mollo nelle fontane rinascimentali, la già tormentata e menomata viabilità della città non trova pace. A discapito delle promesse fatte, le strade vivono una situazione di dissesto strutturale da fare invidia a quelle di Baghdad, tant’è che v’è il comprovato sospetto che perdurino ancora le tracce dei pesanti panzer tedeschi. Le buche tappate? Solo quelle delle strade che portano dal centro all’aeroporto! Coincidenze?
8° - L’ostensione della Sindone. Matteo non manca nessuna occasione di fare veri e propri bagni di folla. Passeggiate cittadine dove saluta, bacia i bambini come il Santo Padre, conforta vecchiette, abbraccia i giovani. Appare in bicicletta su un servizio fotografico di Vogue, alla io Benigni ne La Vita è Bella, mentre si muove per la città con più di una macchina di rappresentanza comunale, rigorosamente estere e di grossa cilindrata.
9° - Cencio parla male di straccio. Quest’espressione tipicamente toscana può essere tradotta come “il bue che dice cornuto all’asino!”. Se Renzi parla di rottamare, rottamare, rottamare, che a sentirlo dire così tante volte si ha la sensazione che perda di significato, lui sarebbe il primo da scartare. L’età che abbassa la media non è per forza garanzia di novità e freschezza. Come se non bastasse l’uso fuori da ogni dignità che ha fatto dei soldi pubblici, saltando a piè pari i problemi dei suoi concittadini, per dedicarsi quasi esclusivamente a dispendiosi momenti di “pubblica utilità” tesi soltanto all’esaltazione della sua figura, sono stati recentemente pubblicati sulle testate nazionali stralci di note spese di quando ricopriva la carica di Presidente della Provincia; costose cene in rinomati ristoranti, a carico del contribuente, sono uno dei tanti esborsi ancora non chiariti, nonostante la sua ostentata trasparenza. Magari Renzi non è un politico così fresco come vuole apparire e si sa, il pesce dopo un po’ puzza.
10° L’abito non fa il monaco. Questa frase fatta dev’essere un monito e un invito ad utilizzare un occhio critico. Matteo non è la novità. Se la sua popolarità dilaga ovunque tranne che a Firenze un motivo c’è! Non fatevi ingannare dal suo camper, dalle sue parole con zeppola dall’odore di nuovo. Renzi non è la novità, ma sopratutto non è l’uomo adatto per fare il Presidente del Consiglio. Non che la destra offra una degna scelta, anzi, ma se dobbiamo scegliere il male minore, beh, non è certo lui la medicina meno amara!
I Fiorentini non perdoneranno facilmente l’uso maleducato e opportunista che Renzi ha fatto della nostra città, ma facciamo in modo che il rimpianto resti sulle rive dell’Arno, e non su tutte le coste della nostra già disastrata penisola
Pubblicato il 22 nov 2012da Federico Niccolò Ricotta in Attualità