Da adulti ogni cosa è percepita dal punto di vista analitico e pragmatico. Ogni dubbio va risolto con dei semplici metodi basati sulla logica e sulla scienza, ma cosi non è per un bambino di appena due anni. A quell\’età tutto è un miscuglio di suggestioni e fantasia che insieme creano un mondo magico e a tratti spaventoso. Krillbite Studio ha cercato di creare un prodotto innovativo usando proprio il punto di vista di un bambino. Il tutto avvolto da un tema semplice, ma allo stesso tempo profondo e difficile. Un lavoro passato nelle mani dei fan, che ha donato per la riuscita realizzazione del prodotto che stiamo qui a recensire. Ammettiamo che siamo partiti con un piede piuttosto incerto nei confronti del titolo e delle sue meccaniche, ma con il proseguire dell\’avventura ci siam dovuti ricredere, anche se la breve durata non ci ha permesso di annidarci nei meandri di Among The Sleep.
L\’apertura del gioco ci vede seduti nel nostro seggiolone, dietro ad un tavolo decisamente troppo grande per noi che siamo cosi piccini. La nostra madre digitale è in procinto di darci la nostra torta e per farcela mangiare usa il classico escamotage dell\’aeroplanino, che con tutti quei rumori particolari ci fa aprire la bocca per lo stupore. Il boccone è ormai dentro e ne arriva un altro subito dietro. La mamma si alza con aria solenne per rispondere a qualcuno che bussa alla porta e torna dopo poco con un pacco regalo. Qualcosa cambia però, l\’atteggiamento, l\’atmosfera e anche noi, che perdiamo tutto il buonumore. Il nostro regalo è un orsetto, ma lo scopriamo solo dopo esserci svegliati e dopo aver aperto uno scrigno contenente il nostro regalo, un orso parlante che ci farà da amico-guida nel corso della nostra avventura. Dopo un breve tutorial veniamo catapultati dalla madre nel letto e successivamente nel cuore della notte verremo svegliati da una forza sinistra che getterà la nostra culla a terra ed è qui che inizierà la nostra avventura. All\’inizio verremo chiamati alla ricerca dell\’orsacchiotto scomparso ed è cui che il gioco diventerà una dicotomia tra l\’horror e la psicologia. La prima metà del gioco la passeremo nel luogo già visitato durante la demo, quindi, nella casa. Questa si presenta in un modo del tutto normale agli occhi di un adulto, ma visto dalla prospettiva di un bambino sembra davvero tutto molto brobdingnagiano da spaventarci e creare un senso di disagio nei confronti dell\’ambiente. Perfino i suoni, cosi famigliari e normali diventano agghiaccianti e ci costringono a guardarci sempre le spalle. Perfino quando sentiamo dei movimenti, dei passi lenti e incessanti ci rendiamo successivamente conto che in realtà non è tutto pauroso e che in realtà la nostra immaginazione ci fa degli scherzi davvero terribili certe volte. Un po\’ come quando da bambini ci trovavamo nel letto e riuscivamo a sentire dei rumori nitidi e terribili provenire da qualche parte e quando le ombre creavamo un macabro gioco che ci atterriva.
La seconda metà del gioco è invece ambientata in un mondo metafisico dominato dai colori scuri e lugubri. Il piccolo con l\’orsetto si ritroveranno perennemente inseguiti da una presenza malvagia che dopo qualche tempo rivelerà il proprio aspetto. Questo è probabilmente uno dei maggiori difetti di Among The Sleep. La presenza della nostra nemesi per la gran parte del titolo è del tutto marginale e non ci spinge alla costante paura di ritrovare qualcosa di sconvolgente dietro all\’angolo. Sembra più per l\’appunto l\’immaginazione di un bambino che gioca dei brutti scherzi, ma molto probabilmente era questo l\’intento degli sviluppatori. Purtroppo l\’effimera durata del gioco non ci permette di entrare in totale simbiosi con il bambino.
Il comparto grafico di un gioco è qualcosa che spesso va ad influire sul nostro piano emotivo e quindi va a darci il piacere o meno nel finire un titolo. Among The Sleep presenta uno stile grafico che mischia la fantasia con la realtà e ci riesce in un modo davvero particolarmente persuasivo. Il primo impatto nel vedere il mondo immaginario ci ha ricordato vagamente Alice Nel Paese delle Meraviglie in chiave dark. Grande meticolosità è stata impiegata per ricreare delle ombre e degli effetti di luce capaci di incutere delle emozioni di spavento o di inquietudine e se sommiamo questo con il comparto sonoro davvero eccellente allora troveremo davvero la linfa vitale da estirpare e impiantare nel nostro subconscio emotivo. La vera pecca grafica consiste nella pessima realizzazione dei modelli poligonali degli umani. La madre del bambino sicuramente poteva essere soggetta ad un maggior controllo da parte del team di sviluppo.
Among The Sleep vanta un gameplay davvero semplice. Le uniche cose che potremo fare, oltre che a muoverci, saranno quelle di attivare e disattivare gli oggetti, salire su dei ripiani, spostare gli oggetti e usare il nostro orsacchiotto per illuminare le aree più buie. Ovviamente potremo anche correre, ma dopo una breve corsa il bimbo cadrà e inizierà ad andare a gattoni. Per andare a gattoni c\’è anche un tasto specifico e in codesto modo potremo superare alcune avversità che ci si pareranno davanti.
Visto che il personaggio che impersoneremo è un bambino di due anni la nostra visuale ne sarà altamente compromessa da un andatura altalenante. A tratti potrà essere addirittura fastidioso il continuo ondeggiare del protagonista, ma questo è un fattore altamente soggettivo.
COMMENTO:
Among The Sleep riesce ad entrare nel cuore di chi lo gioca facendogli provare le ataviche paure di quando si è bambini. L\’atmosfera funerea che si respira nella seconda parte del gioco sembra volerci spaventare in continuazione, ma senza riuscirci per davvero.
Minimum:
- OS: WindowsXP SP2 or higher
- Processor: Dual core 2.4GHz
- Memory: 2048 MB RAM
- Graphics: Video card with 512MB of VRAM
- DirectX: Version 9.0
- Hard Drive: 2 GB available space
- Sound Card: Yes
- Additional Notes: Best enjoyed with a headset!