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Over the Garden Wall: la Recensione

Creato il 12 aprile 2015 da Marco Giorgio @MarcoGiorgioGM

Scritto da Walter O'Dim

Over the Garden Wall: la Recensione


Appurato il mostruoso curriculum, McHale porta a casa l'esperienza fatta con i precedenti lavori, lasciando una sensazione di piacevole deja-vu; va fatta una menzione speciale riguardo il lavoro fatto per la colonna sonora (McHale ne è il paroliere), che ci accompagna per questo incredibile viaggio.

La serie conta appena 10 episodi, per la durata di appena 11-12 minuti sigla inclusa, a conti fatti riunendole si mette tranquillamente assieme un film d'animazione che va via in una serata; negli stati uniti sono andati in onda nell'arco di una settimana su Cartoon Network, nel Novembre 2014, ma arrivano da noi appena adesso sullo stesso canale, attualmente anche la messa in onda italiana è conclusa.

Ora che abbiamo rotto il ghiaccio, veniamo al punto e parliamo un pò della trama, ma solo quel minimo per rendervi conto di dove si va a parare.

Wirt e suo fratello minore Greg si sono persi all'interno di un bosco buio e nebbioso chiamato Ignoto, senza avere la minima idea di come ci sono arrivati, e vagano al suo interno alla ricerca di qualcuno che sappia indicare loro la via verso casa, nel mentre su di loro incombe l'ombra di una creatura che gli abitanti del bosco chiamano "la Bestia".

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Durante le loro peregrinazioni faranno la conoscenza di personaggi incredibilmente bizzarri e ricchi di sfumature, una sfumatura che mette sempre in discussione cosa è bene e cosa male.

Animali parlanti, maledizioni, spiriti maligni, utopie, tanto odio, tanto amore, rimorso ed espiazione, ma soprattutto la crescita personale accompagneranno questa storia al confine tra sonno e veglia.

Non mi dilungo, poichè qualunque cosa possa dire in più è un'emozione di cui vi deruberei.

È davvero difficile cercare di mettere assieme tutta l'ispirazione di cui è pregna quest'opera, vogliamo parlare degli stili messi in campo? Ebbene sì, poichè abbiamo a che fare con un patchwork, un sunto della storia dell'arte chiamata Animazione, a cominciare dai primi esperimenti della Disney,

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passando per immagini debitrici delle antiche illustrazioni delle fiabe dei Grimm ed Esopo, ricordando a tratti anche i libri di Richard Scarry.

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fino a finire nientemeno che citare i lavori dello studio Ghibli, che forse è la maggiore fonte d'spirazione; per un appassionato delle opere di Miyazaki salterà subito all'occhio l'assoluta somiglianza dello stile d'animazione.

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L'ambientazione è a suo modo originale, ma ci rimanda continuamente ad opere letterarie molto simili, che in certi casi ne ricalcano la natura didattica, OTGW è una storia di formazione così come lo è Pinocchio, ed è continuo il rimando al Meraviglioso mago di Oz, Alice nel paese delle meraviglie, ma anche a I viaggi di Gulliver, che hanno effettivamente in comune la necessità di trovare la strada di casa, attraversando scenari onirici e talvolta aspramente parodistici e critici verso la società.

Le canzoni non sono da meno nel quadro generale dell'opera, qui vi propongo la canzone (con video) che introduce alla prima puntata:

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Poco fa ho parlato di formazione, ebbene sì, il viaggio dei due fratelli li porterà ad affrontare loro stessi, di partenza Wirt è un ragazzo estremamente capace e talentuoso, ma anche insicuro ed estremamente critico verso se stesso, al punto di ridursi all'immobilità.

Greg invece è un sognatore nato, il faro che illumina il cammino del fratello maggiore con la sua allegria ed intraprendenza, ma dovrà fare i conti con la sua coscienza.

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Beatrice è un uccello dal piumaggio azzurro, che una volta liberata da un roveto, si offre in cambio di accompagnare i due fratelli fino ad una persona di sua conoscenza, capace di metterli sulla via di casa. Ella ha un carattere scontroso e schivo nei confronti dei due, una spigolosità in grado però di esser smussata.

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Il Taglialegna è una figura che si aggira tra i boschi, e da subito si preoccupa per i nostri protagonisti, ma i suoi strani avvertimenti riguardo una fantomatica Bestia rimangono inascoltati, strani almeno quanto la sua ossessione nei riguardi della sua torcia.

Passiamo al tasto dolente, il doppiaggio... il doppiaggio originale è una obbiettiva bellezza, la voce di Wirt è nientemeno che Elajan Wood, il Frodo del Signore degli anelli e Sin City, un attore di primordine, almeno quanto uno "sconosciuto" Christopher Lloyd per il Taglialegna.

Usare attori invece che doppiatori di professione è normale per i cartoni americani, meno normale mi è sembrato affidare il doppiaggio dei due fratelli ad una sola persona: Simone "Sio" Albrigi. Per tutti quelli che non lo conoscessero, Sio ha fatto la sua fortuna sia su Youtube che su Facebook come disegnatore umoristico, tramite le strisce Scottecs Comics. Il doppiaggio di Beatrice è stato affidato a Cristina d'Avena, che è ancora ancora ascoltabile, ma la mossa di marketing atta ad acchiappare un pubblico giovane non mi è piaciuta per nulla.

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Dapprima ero avvelenato, perchè il suo doppiaggio non mi sembrava (e non mi sembra tuttora) all'altezza, tuttavia nell'ultimo Romics ho avuto modo di scambiarvi due parole (e farci il "selphone" di cui sopra), e molto umilmente mi ha invitato ad ascoltare la serie in lingua originale...

Direi che la stima per lui è salita parecchio, ammesso che l'invito sia dovuto effettivamente all'autocritica.

Il risultato non cambia però, non perdetevi questa incredibile serie in lingua originale se potete!


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