Magazine Società
Ho rubato questa immagine l’inverno scorso, a notte fonda. Per mesi ho riflettuto se pubblicarla o no, mi sembrava di violentare l’intimità di quei due ragazzi. Da allora, ogni volta che ho acceso il computer mi si è presentata per prima. Ogni giorno un’idea diversa. Ogni giorno ho notato un particolare che mi era sfuggito il giorno prima. L’orecchino della ragazza, le sue unghie corte e colorate, la sua bellezza pulita, il girocollo d’oro del ragazzo, la sua barba, la trapunta colorata di marca italiana, la bottiglia d’acqua a terra... ogni giorno mi sono chiesto perché questa fotografia mi colpisse tanto. Chiaramente non erano migranti in cerca di lavoro, erano profughi, fuggivano dalla guerra e dalle sue atrocità. Ma non erano spaventati, pronti a scattare in piedi atterriti al primo rumore sconosciuto. Finalmente ho capito: la serenità. In una terra straniera, quasi privi di bagaglio, reduci da chissà quali tremende esperienze, dormivano tranquilli incuranti del gran trambusto che ero costretto a fare per necessità lavorative. Dormivano tranquilli nella loro camera da letto. Una camera da letto con pareti blindate, inviolabili da qualsiasi arma, da qualsiasi guerra, da qualsiasi nefandezza e perversione. Una camera da letto che si chiama AMORE. Fuori il mondo intero, me compreso. Noi non possiamo entrare, non potremo mai farlo. Non fino a quando esisteranno concetti come razza, colore della pelle, diversità. Non fino a quando l’interesse di pochi sarà messo avanti a quello di molti. Non fino a quando saranno in pochi a decidere per tutti. Resteremo fuori, con il nostro egoismo, con la nostra ottusità. Loro usciranno, saranno costretti a farlo, dovranno lottare, soffrire, lo hanno già fatto e lo faranno ancora. Ma avranno sempre, finché saranno insieme, la loro camera da letto blindata in cui terminare la giornata al sicuro. Invidio quei ragazzi, lo ammetto. Dovreste farlo anche voi. Auguri a loro.
Potrebbero interessarti anche :