Amore e Bonali: “In consiglio dovremmo prendere decisioni, non solo discutere”

Fascisti e antifascisti, dittature e democrazie, citazioni latine, accuse di ogni genere ed esaltazione - anche questo s'è sentito - del ruolo delle istituzioni. Il consigliere Luigi Amore ha proposto di non esagerare con la lunga serie di interrogazioni, mozioni, interpellanze, ordini del giorno e di prendere decisioni. Il consiglio comunale dovrebbe approvate degli oggetti, cioè delle decisioni le cui conseguenze poi dovrebbero migliorare la vita dei cittadini. Invece si è discusso in molti modi diversi delle lotte tra fascisti e antifascisti e di dimissioni del sindaco Galimberti che invece è rimasto al suo posto, sostenuto dalla sua maggioranza di centrosinistra.

"Subisco violenza anch'io - ha ironizzato Luigi Amore - perché sono costretto ad ascoltare queste discussioni: sarebbe meglio se facessimo dibattiti e prendessimo decisioni sul problema della casa, delle utenze, dei servizi sociali" insomma dei tanti cittadini in difficoltà economica, ma anche di tutte le situazioni problematiche in cui la forza decisionale dell'amministrazione è richiesta e invocata. Per quanto le discussioni siano sempre gradite "ho cercato e cercherò di limitare le interrogazioni perché i problemi sono altri".

Filippo Bonali (Sinistra ecologia e libertà) ha apprezzato, associandosi alla richiesta di intervenire in modo più efficace e pratico nell'interesse generale. Affermazioni che si comprendono dopo oltre quattro ore di discussioni sulla responsabilità politica di un corteo, quello di sabato 24 gennaio, in cui sono state rotte vetrine di banche e di qualche negozio e danneggiata la sede dei vigili urbani.

E questa, per una volta è laicità politica, da parte del cattolicissimo Amore, che ha spiazzato gli eccessi delle militanze ideali trovando apprezzamento da un avversario dichiarato.