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Amore e Capitalismo

Creato il 13 maggio 2011 da Marcopertutti
Inizia oggi la rubrica "L'angolo De Mente" dell'ormai celebre Prof. De Mente (famoso per essere stato cacciato dagli Ordini degli Psicologi di più di 12 paesi del mondo).

Amore e Capitalismo

Il capitalismo aiuta a capire

«Che cos'è l'amore?» è la domanda di oggi.«L'amore è come il capitalismo», dice il De Mente, che si lancia, quindi, in un magico monologo.«La scelta del partner riflette il meccanismo di ricerca e selezione di qualsiasi altro bene di consumo, che si vede condizionato dai desideri e dalle capacità di ciascuno di noi: se sono un "cesso" (termine psicologico che indica una donna con un piccolo complesso di inferiorità in relazione al proprio aspetto fisico), non potrò mai adescare un calciatore di Serie A, tranne il caso in cui sia particolarmente ricca, magari dirigendo la squadra in cui il mio obiettivo sta giocando.L'attrazione per una'altra persona è, quindi, come andare al supermercato: si compra quello che ci piace di più, tenendo in considerazione quello che si ha a disposizione nelle proprie tasche. Sicuramente vi avranno raccontato che l'amore dipende da fattori chimici ed ormonali, oltre a quelli sociali, che scatenerebbero la suddetta attrazione. Potrebbe anche essere vero, se ci limitiamo a prendere in considerazione luoghi comuni da posta del cuore, ma la cruda verità è che il nostro subconscio è in grado di calcolare rapidamente la relazione qualità-prezzo di qualsiasi rapporto sentimentale, prendendo la decisione che è più vantaggiosa dal punto di vista economico-amoroso.Ovviamente non si parla di soldi, ma solo della capacità del partner di soddisfare le proprie esigenze: se si amano le scarpe da 400 euro al paio, si cercherà sempre un partner ricco; se si ama ascoltare, si cercherà un partner logorroico, magari che faccia radio; se si ama il potere, si cercherà un partner politico (o mafioso).La redazione di notiziedelfuturo si dissocia, lo so, ma io sono costretto a dire le cose come stanno: non sono uno psicologo sensazionalista, che cerca la frase ad effetto con la speranza segreta di fare una comparsata in tv o di avere una rubrica su un giornale a tiratura nazionale o anche solo locale», conclude il nostro psicologo preferito.

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