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Amore, zucchero e cannella.

Da Marlenetrn
Amore, zucchero e cannella.

Mai dimenticare i buoni, vecchi consigli della nonna.Ne avevo visto la copertina per caso, nei consigli di lettura di qualche rivista. Mi piaceva il suono che aveva il titolo. Che da solo vale come ricetta di felicità. Ma non solo in senso retorico, ma anche pratico. Prendete dello zucchero e della cannella, addizionateli con tanto amore e ne viene fuori qualcosa che renderebbe felice chiunque.
Tutto sommato, letto il retro di copertina, non credo l'avrei mai acquistato. Le storie d'amore che finiscono male e poi lui o lei rinascono tra nuove braccia, le trovo abbastanza banali. Poi è successo che il Socio me lo porta in dono di ritorno da una trasferta e allora, leggiamolo.
La scrittura è semplice, lineare, poco pretenziosa, la storie è abbastanza scontata, ma è piena di colpi di scena, alcuni forzati, altri che proprio non ti aspetti e tutto ci sta a pennello. Come in una ricetta dagli ingredienti non convenzionali.
Juliet vive a Londra, ed è l'emblema dei ventenni londinesi che si divide tra lavoro ed amici. Ho adorato la descrizione dei locali londinesi, delle feste, delle case vittoriane con le finestre a ghigliottina. L'alcool come medicina per curare tutti i mali. La vodka per soffocare un tradimento appena scoperto, i margarita per festeggiare con le amiche i progetti di rinascita e il vino per gli incontri galanti, il gin tonic nelle feste per superare la vista del tuo ex lui con la tua ex amica e la vecchia zia che ti accoglie in casa con una limonata rigorosamente corretta. 
La vita incasinata di Juliet trova riparo tra le pagine di un vecchio libro della nonna Violet, che ha commentato sui margini, tutte le pagine del "manuale della perfetta casalinga". Una contrapposizione continua tra la donna di oggi che per dirla con una freddura "non sa più cucinare come la madre, ma sa bere bene come il padre" e quella di ieri casalinga perfetta, che lucidava l'argenteria e si rifaceva il trucco tutte le sere prima che rientrasse il marito dal lavoro.
Ogni capitolo comincia proprio con uno di questi consigli anni 50', trucchi su come non apparire affatto stanche ma sempre sorridenti e perfettamente senza problemi. Un paradosso al limite delle pubblicità televisive ma che rende benissimo l'idea.
Un libro che ho amato leggere e che mi aspettavo finisse in maniera più scoppiettante, con delle curiose ricette all'interno, tratte dai must degli anni 40' e un simpatico ritmo di luci ed ombre che nonostante tutto  rapisce e ti costringe ad andare avanti con la lettura.
ps: se dovesse capitarvi, non guardate mai i booktrailer su youtube, credo siano il male e sarebbero capaci di uccide qualsiasi libro.
Song: Talking Heads - Psycho killer

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