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Amori giovanili atto III – Andy Fumagalli

Creato il 17 marzo 2013 da Rory
Amori giovanili atto III – Andy Fumagalli

Adorabile Andy

A guardare l’immagine avrete già inteso

Miei cari,

oggi vi parlerò di uno dei grandi ammori della mia giovinezza, ossia Andy Fumagalli dei Bluvertigo. Lo vidi per la prima volta in un video della band nel 1999 e mi innamorai di lui all’istante, complice il look alla David Bowie e l’allure androgino. Il carampanismo subentrò subito.

Come spesso m’accadeva quando ero fan di qualcuno, iniziai ad immedesimarmi nel personaggio. In particolare, siccome lui suonava la tastiera, ripresi a strimpellarla anche io senza alcun successo e soprattutto, cominciai a truccarmi moltissimo gli occhi di nero, cosa che ho fatto sino in tarda età. Lo seguivo in tv, sui giornali, anche su intenet, sebbene le informazioni reperibili all’epoca fossero poche, cercavo insomma di fare il possibile. Eppure, non riuscivo a incontrarlo dal vivo.

Ma ebbi la mia rivalsa.

Era il 2006 (o il 2005?) e Andy venne a Napoli a fare un dj set, in un locale vicino casa mia (la fortuna di vivere al Centro Storico!). Costrinsi Convinsi il cantante-chitarrista della mia band – all’epoca suonavo il basso in una band! bei tempi – ad accompagnarmi ed ero già pronta a tutto quando, il giorno prima, mi venne un raffreddore fortissimo.

Lo sapete, io coi turbinati ci ho sempre lottato e quando mi diceva male, non respiravo per nulla. Ma non mi arresi. Il giorno del concerto io DOVEVO conoscere Andy. Assunsi, nell’ordine: un’aspirina, un aerius, un bentelan. Ebbene, la sera ero lì, combinata malissimo, con la panza e la faccia gonfia (ho prove fotografiche) ma non mi importava, Andy era lì.

Dopo vari tentativi e qualche momento di scuorno, il mio bandmate ed io riuscimmo ad avvicinarlo! Io ero inebetita dall’emozione, tanto che lui mi offrì un po’ del suo drink e finalmente mi sciolsi, iniziando a esprimere tutto il mio carampanismo… fortuna che lui sembrò gradire. La serata andò bene e quando andammo via, lui ci salutò anche dalla consolle, facendo definitivamente finire il mio cuoricino nello zucchero.

Da allora ho continuato a seguirlo sempre, sia nella sua attività di musicista che di artista e sebbene speri di rincontrarlo, ricorderò sempre con ammore quella serata… anche se il giorno dopo ero a letto con la febbre alta e in pieno delirio influenzale, mentre fuori dalla mia finestra passava Papa Ratzinger… ma questa è un’altra storia.



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