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AMS esplorerà la possibilità di uno scudo magnetico contro le radiazioni

Creato il 28 aprile 2011 da Zonwu
scudo magnetico
Ricordate lo scudo magnetico per navicelle spaziali? Il concetto è tornato alla ribalta recentemente dopo decadi di pure ipotesi, e verrà rilanciato dalla missione dello shuttle Endeavour la cui partenza è prevista per venerdì.
Le radiazioni cosmiche sono uno degli ostacoli più grandi da superare affinchè l'uomo possa viaggiare nello spazio in relativa sicurezza. Fuori dalla magnetosfera terrestre, infatti, le radiazioni potrebbero letteralmente "friggere" un essere umano non opportunamente schermato da particelle cariche lanciate a velocità prossime a quelle della luce.
Di certo non si può montare a bordo di un'astronave una lastra di piombo spessa qualche decina di centimetri, ma il problema delle radiazioni cosmiche va assolutamente risolto se vogliamo davvero superare i limiti del nostro pianeta ed esplorare il vicinato planetario.
Una delle idee proposte è quella di creare uno scudo magnetico in grado di schermare gli astronauti da qualunque particella dannosa. I primi esperimenti sono relativamente recenti, e nel 2010 il Rutherford Appleton Laboratory di Oxford ha annunciato la possibilità teorica di creare un'efficace schermatura contro le radiazioni spaziali. Sebbene i magneti utilizzati negli esperimenti siano di piccole dimensioni (2,5 centimetri di diametro), si sono dimostrati capaci di creare una bolla di protezione di circa 2 centimetri attorno ai magneti stessi in grado di deviare un flusso di plasma supersonico.
C'è poi l'idea proposta dall'Agenzia Spaziale Europea nel 2009, che prevede di utilizzare uno scudo magnetico per proteggere gli astronauti dalle elevatissime temperature che si sviluppano durante il rientro nell'atmosfera terrestre. Sebbene il concetto non sia ancora stato realizzato a livello pratico, si tratta fondamentalmente di un altro "deflettore di plasma".
Le incognite sullo scudo magnetico, tuttavia, rimangono molte, ed è proprio per svelarne alcune che verrà messo in orbita l' Alpha Magnetic Spectrometer, un magnete del peso di due tonnellate che dirotterà le particelle ad alta energia verso cinque rilevatori di particelle.
L'AMS raccoglierà dati relativi alla materia oscura, all'antimateria e ad altri fenomeni esotici, ma consentirà di esplorare anche la fattibilità di scudi magnetici che siano capaci di respingere le radiazioni e proteggere un astronauta in viaggio nello spazio.
"Nel corso degli ultimi sei anni, abbiamo parlato di usare uno scudo magnetico su una navicella interplanetaria, in modo tale che i raggi cosmici galattici o le particelle solari che si muovono verso l'astronave vengano deviati dal campo magnetico" spiega Trent Martin, responsabile del progetto AMS al Johnson Space Center di Houston.
Il magnete dell'AMS era inizialmente realizzato con superconduttori e raffreddato da elio liquido, ma questo tipo di design ne limitava il periodo d'impiego a solo tre anni. E' stato quindi sostituito con un magnete permanente cinque volte meno potente, ma con un periodo operativo di 10-20 anni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
"Le tecnologie sviluppate per il magnete a superconduttore ci hanno di certo fornito una base per lo sviluppo. Abbiamo costruito e certificato per il volo un magnete a superconduttore, proprio quello di cui si ha bisogno per costruire uno scudo anti-radiazioni".
AMS consentirà anche agli scienziati di avere un quadro più chiaro sul tipo di radiazioni a spasso nello spazio. "Sarà estremamente importante nel caso si volesse inviare un uomo su un pianeta distante" dice Samuel Ting, scienziato del team di AMS. "Uno spettrometro magnetico a bordo della Stazione è l'unico modo per fornire misurazioni ad alta precisione e sul lungo periodo sui raggi cosmici ad alta energia".
Di certo siamo ancora ben lontani dagli scudi ad energia che vediamo in Star Trek, ma la prospettiva è molto interessante. Rimanere nello spazio senza dover essere costretti ad assumere farmaci per combattere gli effetti deleteri delle radiazioni sarebbe un passo avanti importante per l'esplorazione del Sistema Solare, ed eviterebbe agli astronauti di correre rischi troppo elevati durante il viaggio verso Marte. Ammesso che qualcuno si decida seriamente a intraprenderlo.
Device on Shuttle to Investigate Radiation Shield

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