Amsterdam, tra arte e diamanti

Creato il 01 ottobre 2013 da Lillyslifestyle @LilianaNavarra

Piove, cielo grigio, Billie Holiday e la sua calda voce mi fanno compagnia. Decido finalmente di scrivere il mio diario di viaggio di Amsterdam. Per mia grande sorpresa scopro che è avvenuto esattamente un anno fa. Non pensavo fosse già passato un anno. Era il…..

20.09.12

Hotel: Freeland. Carino, centralissimo e perfettamente collocato per chi come me ama girare in città a piedi. La stanza è minuscola (una singola) e un po’ vecchiotta per quello che ho pagato, ma la gentilezza e la cortesia del personale ripagano il resto. La stanza 7 è ben isolata dai rumori esterni anche se il termosifone, spento, fa un rumore fastidioso proprio a un centimetro dal cuscino.

Lascio il bagaglio al volo e vado a prendere un aperitivo al Conservatorium, un magnifico hotel.

Dopo due gradite chiacchiere in compagnia, vado al Vertigo (caffetteria dell’antico cinema) nel bellissimo parco Vondelpark. Per cena decido di mischiarmi un po’ al popolo e vado al wok to walk, dove si cena dividendo il tavolo con perfetti sconosciuti. Si trova di tutto, dal ragazzo in giacca e cravatta, adolescenti rumorose ed indigenti.

Finito di cenare facciamo due passi nel red district, una tristezza e uno squallore assoluto. La cosa più disgustosa è la massa di gruppi turistici, con tanto di nonni e nipoti di circa 6 anni che passano davanti le vetrine come se stessero allo zoo. Famose vetrine che non sono altro che pareti di vetro di un basso, vere e proprie stanze/case dove queste povere donne vivono e mostrano la propria carne ai passanti. Continuando a camminare arriviamo a piazza Dam per bere qualcosa con un amico. Stremata per i km fatti a piedi decido di andare a dormire.

21.09.12

Mi sveglio con molta calma, faccio colazione in hotel ed esco per deambulare per la città. Volevo vedere Jordan ma sbaglio strada e vado nella direzione opposta. Non mi dispiace affatto visto che faccio un bellissimo giro. Non c’è molta gente e la città è silenziosa, unico fastidio continuo sono le TROPPE biciclette che non rispettano i pedoni e suonano una continuazione. Si rischia sempre la vita!!! Ma torniamo al giro…

Parto da Leidseplein decisamente una pizza molto più carina della Dam. Proseguo lungo la Leidestraat, piena di negozietti carini e arrivo a Koningsplein, passeggio lungo il canale, passo nel mercato dei fiori e arrivo a Muntplein.

Proseguo sulla Reguliersbresstraat e arrivo alla Rembrandt Plein dove mi aspetta la sua statua. Continuo sulla Amelstraat fino all’opera, lungo il canale mi fermo ad osservare i battelli che senza sosta si incrociano sulle grigie acque del fiume. Attraverso un ponte e faccio una breve sosta all’Hermitage, scatto varie foto alla famosa scritta Iamsterdam e mi siedo qualche minuto nel chiostro.

Per pranzo ho appuntamento al Museumplein, quindi attraverso il ponte della Kerstraat e proseguo lungo il canale Prinsengracht, devio per fare un salto al Frederickplein e la National Bank (edificio orrendo), proseguo sulla Weteringchans fino al Rijkmuseum (con i lavori in corso).

Pranziamo al Cobra, molto carino anche se un po’ caro. Dopo una visita al Coster Diamonds, un mini museo/negozio di diamanti, vado a prendere un caffè da Stanislavski (caffè del teatro) e torno in hotel per un riposino. Si cena al Vertigo, che scopro essere un po’ caruccio per quello che offrono. Dopo cena torno in hotel ancora a piedi così sbircio tra i locali e scopro la vita notturna olandese. Di fronte il mio hotel ci sono una sfilza di localini, meno male che la mia stanza affaccia sul patio interno, altrimenti sarebbe stato un inferno visto che i locali qui chiudono alle 4 il sabato sera.

22.09.12

Oggi gita fuori porta. Si va a Zeist.

Mi sveglio con uno splendido sole e il cielo azzurro. Faccio un giro veloce nel parco che già è completamente colorato d’autunno. Prendo un caffè fuori al parco per evitare di bagnarmi con la pioggia improvvisa. Faccio un giro curiosando nel mercatino biologico e compro un paio di panini ai semi buonissimi anche se cari (2,50/unità).

Siamo pronti a partire. Ci aspetta lo “Stiletto run”, corsa in tacchi a spillo! Dopo l’evento abbiamo un party nel giardino privato della Boutique le duc . Andiamo a pranzo a Uthrech, in un posticino molto carino il Zussen lobby.

Dopo pranzo si ritorna ad Amsterdam, riposino con meritata scrittura della moleskine stesa. Visto che la fame non si fa sentire andiamo al famoso Café Alto, un jazz club. Meraviglioso il minuscolo locale e il concerto. Usciti la voglia di patatine fritte ci spinge in un posto assordo con un mega specchio a forma di sacchetto di patatine.

Oramai è tardi e torno in hotel a dormire.

23.09.12

Solita colazione con calma in hotel e poi via per una navigazione tra i canali. Il tempo è un po’ cupo e fa freddino, per fortuna il battello è riscaldato. Appena partiamo, il sole risplende e ci accompagna per tutta la durata del viaggio. Il battello (Canal Bus) è una sorta di metro fluviale con varie tappe, dove è possibile scendere e riprendere il battello in un secondo momento o in un’altra fermata. Vi consiglio il giro lungo così passerete anche in zone più lontane tipa quella nord, dove si può ammirare il magnifico EYE, nuovo museo del cinema, il NEMO di Renzo Piano, per non parlare delle case galleggianti. Se avete solo due giorni a disposizione, è un’alternativa perfetta.

Il giro finisce verso pranzo e con degli amici vado a mangiare da Maxime nella strada dei negozi di lusso (Hooftstraat). Mangio il solito Club Sandwich, questa volta più raffinato e caro. Saluto gli amici e faccio un giro tra le vetrine dai prezzi vertiginosi e compro dei souvenir. Poiché ho tutto il pomeriggio davanti e fa freddino trovo riparo al Stedelojk Museum, inaugurato due giorni fa con tanto di regina. Molto interessante, lo visito durante due ore buone, unica pecca questa gigantesca vasca da bagno come entrata, de gustibus!

Il tempo è peggiorato e giacché il caffè del museo è stracolmo, comincio ad avvicinarmi all’hotel. Meno male, visto che si scatena un acquazzone improvviso. Mi rifugio infreddolita nel famoso e storico caffè dell’Hotel America, dove un caffè costa 3,50€, ma ne vale la pena per l’atmosfera d’altri tempi. Torno in hotel per preparare i bagagli. Verso le 21 vado a cena al Bazar marocchino, un posto imperdibile e pittoresco. Si mangia benissimo.

24.09.12

Ultima colazione con due chiacchiere con il ragazzo che ogni mattina gentilmente mi portava il caffè. Stampo la carta d’imbarco in hotel, pago e mi godo la mia ultima camminata nel parco. Prendo un caffè nel chiochetto del parco ed a pranzo vado da George. Comincia a piovere e mi incammino verso l’hotel, recupero il bagaglio e vado in piazza a prendere il bus per l’aeroporto (ci mette una ventina di minuti e costa-ava 4€).

Spero proprio di ritornare in questa splendida città.


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