I think of Spiro Teluman then. Of what he said to me thelast time I saw him. “There are two kinds of guilt,” I say softly. “The kind that’s a burden and the kind that gives you purpose. Let your guilt be your fuel. Let it remind you of who you want to be. Draw a line in your mind. Never cross it again. You have a soul. It’s damaged, but it’s there. Don’t let them take it from you, Elias.”
“An Ember in the ashes” è l’esordio letterario di Sabaa Tahir, montato da una pazzesca campagna pubblicitaria operata da Razorbill, una divisione di Penguin, è riuscito a conquistare il pubblico prima ancora che arrivasse nelle librerie d’oltreoceano. Acclamatissimo da ogni lato, uscito il 28 aprile, è uno di quei casi in cui l’hype è pienamente meritato. Tant’è che è stato confermato il sequel e arriverà la traduzione italiana per la casa editrice Nord in autunno. Io l’ho concluso recentemente in un intensissimo buddy read insieme alla mia amatissima Lorena di Petrichor che mi ha tenuto la mano in una delle letture più intense e sbalorditive di questo 2015. Sicuramente uno dei libri dell’anno.
Laia è una schiava. Elias è un soldato. Nessuno dei due è libero.
Sotto l’Impero dei Martial, la sconfitta si incontra con la morte. Quelli che non immortalano il loro sangue e i loro corpi all’Impero rischiano l’esecuzione dei loro cari e la distruzione di tutto quello a cui tengono. Ed è in questo mondo brutale, ispirato dall’Antica Roma, che Laia vive con i suoi nonni e il fratello più grande. La famiglia lotta per la sopravvivenza nelle periferie impoverite dell’Impero. Non sfidano l’Impero. Hanno visto cosa succede a quelli che lo fanno. Ma quando il fratello di Laia è arrestato per tradimento, Laia deve prendere una decisione. In cambio di aiuto da parte dei ribelli che promettono di salvare suo fratello, deve rischiare la propria vita per spiare per loro all’interno dell’Accademia militare più prestigiosa dell’Impero. Qui Laia incontra Elias, il soldato migliore della scuola – e segretamente, il più riluttante. Elias vuole solo essere libero dalla tirannia che è stato allenato a rafforzare. Lui e Laia presto si accorgono che i loro destini sono allacciati – e che le loro scelte cambieranno il destino dell’Impero stesso.
Sapete bene che i fantasy non sono il mio pane quotidiano, ma una cover accattivante e un buzz spaventoso, e la spintarella di Lorena mi hanno convinta a imbarcarmi in questo viaggio. Un viaggio che non avrei mai pensato di amare così tanto. A volte l’intensa pubblicità che gira intorno ad un libro può essere fuorviante, ma in questo caso è estremamente meritata. Il libro della Tahir ha tutti gli elementi per affermarsi nel mondo dei fantasy young adult: un worldbuilding eccezionale, dei personaggi accattivanti e ben costruiti, un impianto narrativo pieno di azione, plot twist e scene da mozzare il fiato. Non manca neanche una certa crudezza, una violenza normale in un mondo segnato da lotte intestine e soldati spartani. Nulla è lasciato al caso e quando ci si rende che i fili sono sempre stati lì non si può far altro che rimanere incantati di fronte alla bravura della scrittrice.
La storia è narrata a punti di vista alternati dei due protagonisti e vi assicuro che la doppia voce è necessaria per carpire ogni dettaglio della storia. Perché i due procedono in parallelo, anche quando si incontrano. La loro storia è una treccia, ingarbugliata, ma mirabolante, ricca di suspense, e di sentimenti unici. Laia è una Scholar, una ragazza istruita, con un retaggio culturale impressionante, e uno scetticismo tipico di chi ha studiato. Allo stesso tempo non è la classica eroina dei young adult tradizionali, non è coraggiosa e impavida in ogni situazione. Anzi quando non sa cosa fare scappa, ha paura, è incerta, commette degli errori e sottovaluta determinate situazioni, è una normale ragazza che viene sbattuta in una situazione molto più grande di lei e che non sa come affrontare. Cresciuta con i nonni che l’hanno sempre protetta dal mondo crudele e ignobile delle Maschere e dei ribelli, Laia, improvvisamente, vede crollare di fronte a lei le certezze di una vita ed è costretta a mettere in discussione tutto. Non sa di chi fidarsi, né come muoversi in un mondo pieno di pericoli, di inganni, di spie, di violenza. Al servizio del comandante si scoprirà molto più forte di quello che credeva, molto più avventurosa, e lentamente emergerà la sua volontà. Salvare il fratello è la sua priorità e sarà disposta a tutto pur di farlo. Laia è una vera combattente, anche se non ha armi al suo servizio.
Elias è un personaggio meraviglioso, complesso, intrigante, meravigliosamente fragile, seppur incredibilmente forte. Un soldato letale, ma allo stesso tempo pieno di dubbi e incertezze.
And you are woven through every dream. A thread of silver in a tapestry of night.
Elias ha combattuto contro la violenza instillata da un’accademia durissima, che tende a eliminare senza pietà i deboli e gli indifesi. Contrario alla perpetrazione del male, pure non sa come fare per uscirne, anche quando viene posto di fronte ad una scelta. Quello che brama è la libertà, ma la libertà ha un prezzo, a volte davvero altissimo. Un prezzo che non sa se è disposto a pagare. Elias è coraggioso, inflessibile, generoso e incapace di cedere alle lusinghe di un mondo che sarebbe ai suoi piedi. Un leader in un certo senso, ma abituato a lottare da solo. Nonostante gli amici e compagni d’armi che gli sono a fianco, pure è un solitario, intenzionato a vivere secondo i suoi dettami e non quelli di un Impero che allunga la sua mano dappertutto. Ma la guerra è l’unica cosa che conosce, così come il mantra che gli ha inculcato il nonno:
The swordpoint is my priest. The dance of death is my prayer. The killing blow is my release.
(La spada è il mio prete. La danza della morte è la mia preghiera. Il colpo letale la mia liberazione)
Elias affronta prova inimmaginabili e ne esce vincente, credendo in sé stesso, con la sua classe, la sua competenza e il suo fascino magnetico.
Il corollario dei personaggi secondari è ricco e interessante, tutti i compagni di Elias meritano una menzione, soprattutto Dex che ho adorato. Helena, l’unica donna dell’accademia, colei che sottovalutano tutti, ma fedele e responsabile. La migliore amica di Elia, è uno dei suoi punti fermi anche quando sembra remargli contro. È come un colpo di pistola, segue una traiettoria già segnata anche quando vorrebbe deviarne il corso. È una roccia, molto più forte di tanti altri soldati, di una bellezza sconvolgente che mi ha molto impressionato. Keenan uno dei membri della resistenza, con la sua chioma rossa, il suo splendore dismesso, è uno di quei personaggi che non riesci ad inquadrare subito, ma che in un qualche modo riesce sempre a stupirti. Izzi, una delle schiave amiche di Laia, che mi ha colpito per il suo coraggio e la sua determinazione anche quando tutto sembra perduto. E di certo non mancano neanche i villains, che più villains non si può. Marcus uno dei compagni dell’accademia di Elias che avrei preso a schiaffi ad ogni momento, ma soprattutto il comandante, il preside dell’accademia, che definire crudele è un eufemismo. Non ho mai incontrato un cattivo tanto cattivo, ma devo dire che le atmosfere di tutto il libro sono molto oscure. Questo non è certo un libro per chi si impressiona facilmente.
La Tahir è riuscita a creare un fantasy, storico, con un worldbuilding mirabile, di una coerenza, precisione e meraviglia unica. Certi libri non possono fare a meno di sorprenderti, perché veramente ben costruiti. Lo squallore della vita nella città per il popolo conquistato, l’accademia militare integerrima e severissima, quello scorcio di paranormale che si respira tra le pagine a partire dagli Augurs e per finire con quello che si annida nell’ombra, tutto è perfettamente bilanciato, tutto incredibilmente ben scritto. Anche Serra la città immaginaria in cui la storia è ambientata è descritta in maniera essenziale, ma molto evocativa, con un tocco di esotico che non guasta.
Il particolare da non dimenticare? Un’armatura…
Uno young adult cruento e sanguinoso, una storia al cardiopalma, che si nutre di amori appena abbozzati e di una azione continua, che non lascia tregua al lettore, che si ritrova avvinto dalla prima all’ultima pagina, in un vortice di battaglie e sofferenze, momenti rubati e prove durissime che temprano il carattere e la pazienza. Destino e creature leggendarie si uniscono per una storia che è un successo annunciato. Già opzionata per diventare un film, questo è un libro da non perdere.
Io vado in un angolino a struggermi per il sequel… voi andate a leggere.
Buona lettura guys!
La Serie “An Ember in the Ashes”: