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Analisi dei questionari del Liceo Scientifico

Creato il 17 aprile 2011 da Palotto

Analisi dei questionari del Liceo Scientifico

Come per altri Istituti medi superiori, anche allo Scientifico F. Vercelli abbiamo riproposto un nostro questionario, questa volta ad un numero maggiore di studenti in relazione anche al numero elevato di studenti che lo frequentano, avendo quindi indietro un numero che si aggira attorno ai 180 questionari compilati, su 200 dati.
Naturalmente tra questi c’è n’è una parte che non è compilata in modo serio e attento, ma si tratta di un numero esiguo, il che ci permette di fare anche in questo caso un’analisi attendibile.

Il questionario, era suddiviso in tre parti: Struttura, Interazioni Sociali, Studente.

Ne ricaverei invece cinque punti di analisi:

1)Problemi che riconoscono gli Studenti
2) Chi si occupa di questi
3) In quali metodi di lotta credono
4) Protesta dei Professori
5) Rapporti con Rappresentanti e Professori

1) Problemi che riconoscono gli Studenti

Già prima di leggere i questionari, credevamo che la situazione del Liceo Scientifico fosse diversa da quella del Liceo Classico e dell’Istituto Monti. Avendo frequentano in prima persona per cinque anni il Liceo, sapevo che non c’erano quelle problematiche strutturali che caratterizzano il primo, e la fatiscenza della succursale del secondo. Volevamo vedere se però anche gli studenti riuscivano a rilevare questa differenza. Devo ritenermi una volta soddisfatto da ciò che si è potuto rilevare, infatti la gran parte degli studenti riscontrava rispetto alla struttura, uniche pecche qualche infisso delle finestre, rotto, e banchi e sedie non sempre nelle migliori delle condizioni. Rilevano però tutti che ci sono problemi di tipo diverso. Prima che gliene si chiedesse un parere diretto, già molti studenti alla domanda “i problemi della tua scuola”, rispondono che ciò che infastidisce maggiormente, e tra l’altro inficia l’istruzione degli stessi studenti, è il poco utilizzo dei laboratori di cui la struttura è ricca, esistono infatti ben due laboratori di informatica, uno di fisica e uno di chimica, che non vengono pressochè utilizzati. Gli unici laboratori utilizzati sono quelli d’arte, dove cioè i professori della materia si preoccupano di portare i propri studenti.
Tra l’altro a domanda, ci rispondono che si, credono che questo (e secondo me in modo corretto) danneggi la loro preparazione scientifica.

Analisi dei questionari del Liceo Scientifico
Analisi dei questionari del Liceo Scientifico

Le ragioni di ciò sono chiare. La struttura dello Scientifico è relativamente nuova, rispetto a quella di altri Istituti. In compenso visti i molti studenti che la frequentano necessita maggiore attenzioni su problemi del materiale della scuola. I tagli ai fondi si è fatto sentire invece con ad esempio, la non sostituzione dei professori addetti ai laboratori, che richiedevano competenze differenti da quelle di un professore di fisica o chimica, abituati ad insegnare su libri, e non in laboratori. C’è poi da dire che questo ha anche reso impossibile, l’utilizzo della scuola per attività extra-scolastiche. Viene infatti altresì notato e criticato dagli studenti il non poter utilizzare la palestra a causa della mancanza di fondi per finanziare gruppi sportivi e pagare i professori, senza i quali gli studenti non hanno la facoltà di utilizzo.

Analisi dei questionari del Liceo Scientifico

Motivo per cui ad esempio abbiamo chiesto alle Istituzioni Locali, di provvedere a quest’ultima necessita, e di dare possibilità a tutti gli studenti della città di organizzare dei gruppi sportivi, prima di dare queste strutture a terzi.

2) Chi si occupa di questi

Anche in questo caso abbiamo pensato fosse buona cosa sondare il parere dei ragazzi, in generale su chi si occupasse dei loro problemi, e a tutti i livelli le istituzioni non sono ne apprezzate, ne tanto meno considerati come dei buoni interlocutori. Questo dovrebbe essere motivo di riflessione per tutti, e a tutti i livelli. Penso che questo pensiero sia figlio di anni in cui la politica si è più preoccupata di quali fossero le azioni che potevano permettere di avere il controllo politico, piuttosto che i reali bisogni della popolazione. Questa sarà sicuramente una considerazione che risulterà populista, e quantomeno inutile, ma dal mio punto di vista è nettamente diversa a quei luoghi comuni dell’anti-politica, perché da parte mia non c’è un rifiuto di essa, ma un’invito a migliorare questo aspetto. Ahimè devo dire che questo è valido anche per tutti i partiti, e da parte mia posso dire che noi stiamo appunto lavorando per essere degli interlocutori con cui gli studenti e tutti i giovani possono mettersi in contatto. Detto questo c’è invece da riconoscere alle istituzioni interne alla scuola, un diffuso rispetto e apprezzamento, figlio invece forse del contatto più stretto che li lega, e al riconoscimento rispetto al lavoro che fanno verso un miglioramento della scuola stessa.

3) In quali metodi di lotta credono

Forse per come concepiamo la politica, noi Giovani Comunisti non siamo soliti accettare, senza far sentire il nostro dissenso, molte questioni che crediamo non solo ingiuste ma spesso anche dannose. Ad esempio la protesta contro la cosiddetta Riforma Gelmini, ci ha sempre visti in prima linea. Mentre a livello nazionale si può dire che questa abbia avuto successo, non mi sento di dire lo stesso a livello locale. Le motivazioni penso siano state delle più varie, che spesso abbiamo esplicato nelle riunioni organizzative anche con i vari Rappresentanti, ma di questo volevamo sentire il parere anche dei ragazzi delle scuole, prorprio perchè era a loro che ci rivolgevamo, a cui avevamo la sensazione dovesse interessare maggiormente, devo dire che il gruppo campione si è pressoché diviso in due, rispondendo all’utilità o meno di questa forma di protesta, il che a parer mio è molto strano perchè poi non tutti quelli che dicono di ritenerla un’utile mezzo, e di partecipare, poi si fanno veramente vedere in piazza. Parlando anche con chi quei questionari li ha fatti compilare, ci fanno notare che tra quelli che dicono di partecipare c’è un buon gruppo che poi invece rimane a casa.
Ora, ci sono due possibili spiegazioni, o credono erroneamente che per manifestare si intenda anche stare comodamente a casa a dormire, solo poiché non si è presenti a scuola (e a quelli che la pensano in questo modo, inviterei a riflettere sul fatto che questa forma è valida solo per lo sciopero dei lavoratori, i quali non solo rinunciano ad un giorno di lavoro, e perciò di paga, ma che con la loro assenza il datore di lavoro ha una sensibile perdita, che non puo permettersi a lungo, e perciò in seguito a scioperi prolungati, preferisce scendere a compromessi; questo non vale per noi studenti per un semplice motivo, noi non andando a scuola non creiamo disagio a nessuno se non a noi stessi, il senso sarebbe quello di andare in piazza e far percepire un malcontento tale, che le istituzioni non possono ignorare.), altrimenti, rispondono consapevoli del fatto di non aderire realmente alla manifestazione ma sanno di essere in difetto, e a questi inviterei di sforzarsi un po’ di più, se è qualcosa in cui realmente credono.
Detto questo c’è da notare che quando gli si chiede cosa viene fatto, se è presente un folto gruppo che risponde “nulla”, riusciamo a percepire anche un buon numero di studenti che si premura di parlare con i docenti, anche se non ottengono poi risultati, almeno non nelle misure sperate.

4) Protesta dei Professori

Quest’anno c’è una novità significativa per gli studenti del Liceo, la mancanza dei cosiddetti “viaggi d’istruzione”. C’è da ammettere che per molti studenti, l’anno scolastico si affronta con quell’unico obbiettivo : arrivare alla gita per divertirsi.
Deve essere stata un’amara sorpresa per molti scoprire che i professori avevano aderito alla protesta contro la riforma della Gelmini, rifiutandosi di accompagnare gli studenti, per far si che a protestare non fossero soli, ma appoggiati da quel gruppo di lavoratori, che intorno a queste gite ne fa un vero e proprio business, che in effetti è considerevole considerando la cifra spesa, se moltiplicata per tutti gli studenti che annualmente vi partecipano.
Su questo abbiamo perciò interrogato i ragazzi, in prima battuta su quanto fossero informati, e poi se condividevano la protesta, e se la ritenessero efficace.
Su una cosa sono stati tutti concordanti. Tutti sapevano di cosa si parlava, e di questo bisogna dare atto in primis ai professori stessi che hanno spiegato le loro ragioni, bisogna poi dare sicuramente atto ai quattro Rappresentanti che su questo si sono attivati, e ci spiegano alcuni ragazzi han fatto tutto il possibile per arrivare a compromessi con i professori, compromessi che purtroppo non si sono trovati.
Quando invece ne chiediamo i pareri le cose si fanno più articolate. Si dividono sia sulla condivisione del metodo e delle motivazioni, adducendo da una parte che giustamente anche loro possono protestare come ritengono, e dall’altra, che non possono agire egoisticamente facendo scontare agli studenti il loro malcontento e negandogli una delle poche possibilità che ritengono di avere per uscire da quelle mura.
Sia poi sull’efficacia dell’azione, infatti alcuni ritengono che l’unico modo per sensibilizzare la gente sia “toccarne il portafoglio”e così anche lo Stato, mentre dall’altra ci rispondono che avrebbe effetto almeno in parte se fosse un’azione comune a tutte le scuole d’italia, ma che essendo che così non è, rimane solo un’altra voce non ascoltata. C’è da notare che non sempre chi risponde si alla prima risponde nello stesso modo anche alla seconda, e viceversa.

5) Rapporti con Professori e Rappresentanti

In ultimo, e su questo mi soffermerò brevemente sui pareri che abbiamo chiesto ai ragazzi, sui Professori e i Rappresentanti, con cui hanno a che fare tutti i giorni.
Per quanto riguarda i rapporti con i Professori devo dire che il risultato e quantomeno inaspettato, per quanto si possa ritenere esagerata, si nota infatti una diffusa critica verso i Professori, sia per la loro disponibilità, sia alle loro competenze. Questo è serio motivo di preoccupazione a parer mio, poiche i professori sono importanti non solo per l’istruzione nozionistica dei ragazzi, ma anche e direi soprattutto per la formazione di cittadini responsabili, che possano diventare autonomi, e diventare adulti, non per niente l’esame che porterà la fine della carriera media, è chiamata Maturità. Su questo non potremo intervenire in prima persona se non invitando le parti ad una maggiore collaborazione e dialogo.
Diversa è la risposta sui Rappresentanti che godono di una diffusa stima, ai quali viene solo chiesta una maggiore informazione sulle attività fatte, e le decisioni prese.

PRESA VISIONE DEI QUESTIONARI I GC ASTI SI IMPEGNANO A:

Come per le altre inchieste, ed analisi, anche per questa ci premureremo di contattare le maggiori testate giornalistiche locali, informandole sui risultati. Si va anche cosi completando il quadro che presenteremo in una lettere al Sig. Sindaco, e alla Presidente della Provincia, fiduciosi in una loro disponibilità ed attenzione, secondo le loro possibilità alle richieste che si rilevano.
Detto questo noi continueremo a marcare la nostra presenza, dentro e fuori le scuole, proponendoci come primi interlocutori, per qualsiasi necessità, e appoggio per qualsiasi iniziativa che abbia bisogno di aiuto per essere portata avanti.
Continuare la nostra azione, sensibilizzando i ragazzi su diversi temi, tra cui l’attualità e la politica.

Edoardo Romito

Coordinamento Provinciale Giovani Comunisti Asti

Concluderei ringraziando chi ci ha permesso di fare quest’inchiesta premurandosi di distribuirli all’interno delle classi : Gaia Ghislieri, Francesca Saguto, Irene Rechichi, Natascia Maciel.



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