Jules Bonnot, morto
In questi giorni di bombe, anarchia e natale, voglio consigliarvi un libro che fa decisamente al caso: mai sentito parlare di Jules Bonnot? Pino Cacucci ne ripercorre la storia, il desiderio di felicità, l’intolleranza verso le ingiustizie sociali, la ribellione contro un sistema ipocrita e una politica crudele e insensata.
Jules Bonnot era un anarchico fracese: e fu il primo rapinatore a motore.
Rubava auto, e sulle auto rapinava banche e ville, colpendo con la sua banda la borghesia nel suo punto più debole: il denaro e la proprietà. Un Robin Hood moderno e poco nobile, ma altrettanto affascinante e appassionato.
L’anarchia, da sempre in bilico tra legalità ed illegalismo, tenta a ondate di uscire disperatamente dall’utopia, dimostrando di conoscere davvero poco la natura dell’uomo: che la lotta sia attraverso le parole o grazie alle pistole, il punto di scontro con la realtà è sempre urticante.
Come ogni movimento profondamente ideale, l’anarchia seduce, conquista: e talvolta uccide.
Perché è una strada che non lascia via di scampo, e ha il calore delle cose giuste, assolute, e perdenti.
Al di là dei trattati storici e filosofici, “In ogni caso nessun rimorso” è una bella storia di sogni anarchici e battaglie reali, amori falliti e vite perdute.