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C'è che si rinchiude in casa e chi, mascherato cerca di sfogare tutta la rabbia e la violenza represse dentro di sé.
E chi organizza una specie di gioco.
Il film segue le vicende di un uomo che si vuole vendicare della morte di suo figlio, di due donne attaccate e rapite dalla loro casa e di una coppia rimasta in strada per l'avaria ( dolosa) della loro macchina.
E c'è anche chi si oppone all'ideologia dello sfogo ritendendolo una sorta di pulizia etnica da parte dei più ricchi ai danni dei più poveri.
Come fare un sequel di un film dal budget ridicolo ma che l'anno scorso ha incassato milioni e milioni di dollari ?
Semplicemente evitando il confronto.
Non facendo un sequel ma raccontare la stessa storia usando un'ambientazione diversa.
E questo lo sa bene James DeMonaco che aveva scritto e sceneggiato il precedente La notte del giudizio , un survival home invasion costretto nell'unità di tempo e anche in quella di luogo.
E per non confrontarsi con il predecessore il regista ha pensato bene di evitare il più possibile la claustrofobia degli interni ( anche se c'è la parte in cui vengono rapite le ragazze che è un piccolo capolavoro per come è girata e montata dentro quattro mura asfissianti e pochissimi metri quadri) e spostando l'azione per le strade che si riempiono solo di gente che vuole "sfogarsi".
Quindi vialoni a perdita d'occhio, caseggiati e come tetto la notte stellata nascosta dalla fredda illuminazione al neon dei lampioni agli incroci.
Uno scenario che riporta direttamente e in maniera quasi ostentata agli action degli anni '80 e a quel piccolo grande capolavoro di fine anni '70 che è I guerrieri della notte di Walter Hill, storia del percorso ad ostacoli di un manipolo di giovani coraggiosi.
Qui il manipolo è un po' più variegato ma ci si richiama decisamente agli archetipi: c'è il tenebroso in cerca di vendetta , ci sono i cattivi senza volto che si divertono un mondo a sparare e ad ammazzare la gente, ci sono le vittime designate e c'è il deus ex machina, la figura che politicamente si ribella all'anarchia della Notte dello sfogo pensando, forse a ragione, che sia un'elegante metodologia per mettere in atto una pulizia etnica e sociale.
I ricchi che cercano di eliminare i poveri come in quel piccolo fantahorror dagli evidenti toni politici che era The Society di Brian Yuzna, un film talmente avanti che non fu capito.
DeMonaco si accosta con deferenza ai modelli citandoli con rispetto ma cerca di rimanre sempre ancorato all'ottica del B movie che di serie B ha solo il budget.
Quindi piombo a profusione, un look molto carpenteriano stile 1997 Fuga da New York , pochissime occasioni per declamare battute visto che il cast è fatto interamente di volti anonimi o quasi ( il più conosciuto è Frank Grillo uno che non ha una carriera così eccitante e che non è dotato di tutta questa capacità recitativa).
Qui si menano le mani, si fanno cantare le armi da fuoco e ciò basta e avanza.
In più ci mettiamo delle belle riprese di scenari urbani vuoti che assumono l'aria di un qualcosa devastato dall'apocalisse e il gioco è fatto.
Ecco 100 minuti di azione pura, di thrilling ,di suspense e di stravasi di sangue.
Se DeMonaco si fosse fermato qui sarebbe stato tutto perfetto: invece si avventura nel sottotesto politico in un finale in cui si parla un po' troppo e si tende a banalizzare i concetti.
Meno male che fino a pochi minuti dalla fine tutto questo è saggiamente evitato....
PERCHE' SI : Action a manetta, thrilling e suspense, scenari urbani apocalittici, non si riescono a staccare gli occhi dallo schermo.
PERCHE' NO: Sottotesto politico banale, il personaggio del capo della rivolta all'anarchia macchiettistico.
( VOTO : 7 / 10 )
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