Nel nostro Paese le unità immobiliari censite al Catasto sono pari a 59,1 milioni: una dimensione ingente, costituita per la massima parte da abitazioni (56%) e dalle loro pertinenze (36% tra cantine, locali uso deposito, box e posti auto). Quasi la totalità della proprietà è nelle mani delle persone fisiche, che detengono il 91% delle abitazioni e l'87,5% delle pertinenze. E' quanto emerso dal Rapporto Censis-Ance, "Un piano per le città". Gli immobili rappresentano inoltre la principale componente della ricchezza familiare, che rischia tuttavia di perdere valore nel tempo: la maggior parte del patrimonio è stato realizzato infatti negli anni della ricostruzione e poi del boom edilizio, con disegni urbanistici poveri e caratteristiche architettoniche e costruttive di scarsa qualità. In particolare sono 10 milioni le abitazioni realizzate tra il 1946 e il 1971: il 36,8% del totale, che arriva a oltre il 50% nelle principali città. La quota di edifici con più di 40 anni, soglia temporale entro la quale si rendono indispensabili interventi di manutenzione, sta crescendo progressivamente. Il 65% degli edifici, inoltre, è stato realizzato prima del 1976, data che ha visto l'entrata in vigore dei primi provvedimenti sull'efficienza energetica. (fonte MF 3 Aprile 2012)