Ancelotti darà il titolo al Psg poi lascerà tutto a Wenger

STORIE (Parigi). La giornata numero 35 sarà quella dello scudetto di Carlo Ancelotti e  del suo Paris Saint Germain. Uno scudetto tirato, uno scudetto sofferto più del dovuto, uno scudetto che il sodalizio che ha la sua casa al Parco dei Principi aspetta dal 1994. Perché pochi sorrisi? Perchè tanta tensione? Un motivo semplicissimo: la presenza dei qatarioti nella capitale ha reso tutto più facile sotto il profilo economico (anche troppo) e tutto più difficile sotto il profilo mediatico. Già, perché quando dietro hai i milioni che escono dai rubinetti a getto continuo e sul palcoscenico attori come Zlatan Ibrahimovic, David Beckham, Marco Verratti, Javier Pastore e gli altri… devi stravincere. Allora tutto si è trasformato da cavalcata trionfale a dannato dovere, un dovere che, contro il Valenciennes dovrebbe giungere a positiva conclusione. Però? Però Pastore che dice “non ce la facciamo più ad aspettare, è stata un’annata molto stressante” è un segnale. Uno così dovrebbe divertirsi per essere il campione che è. Uno Zlatan Ibrahimovic che farebbe l’agnellino pur di tornare alla Juventus, tirandosi via quasi metà stipendio, è un altro segnale. Infine c’è Carlo Ancelotti: l’uomo che è andato in Inghilterra e ha vinto, poi è andato in Francia e ha vinto, vuole lasciare tutto e, come biasimarlo, andare a Madrid. Già, è tutto pronto per lui: così magari, dopo aver vinto in Italia. Inghilterra e Francia, farà poker in Spagna. Al suo posto è probabile il clamoroso addio all’Arsenal di Arsene Wenger che così tornerebbe in patria ad allestire il grande assalto alla Champions League. Beh, tutti sogni, intanto c’è il Valenciennes.