Magazine Politica

Anche a Cannes scorre il Mekong – 2

Creato il 02 giugno 2012 da Vietnamreport @FrancescoGiappi

«Nelle stanze e sulla terrazza, il regista e la sua “équipe”, inscenano una sorta di remake di un suo film di qualche anno prima, Ecstasy Garden. Il film coniuga realtà e finzione, una madre-vampiro con sua figlia, due giovani amanti e il fiume. Mekong Hotel, poiché il film è stato girato quando il Paese ha subito una delle più devastanti inondazioni della storia, procede in un’atmosfera decadente, in cui la politica non lascia sognare e la deriva sembra essere l’unica possibilità futura».

Anche a Cannes scorre il Mekong – 2

Una scena di “Mekong hotel”

 

In sintesi, un’opera piú elitaria rispetto a Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti. Un pezzo d’Indocina lo ritroviamo anche in “The sapphires”, anch’essa presentata a Cannes. Qui é il Viet Nam del ‘68, pieno periodo bellico, a far da sfondo a una storia di razzismo, e alla difficile integrazione degli aborigeni australiani. A seguire un brano della recensione pubblicata su Brescia oggi.

«Tra le sorprese del Festival si inserisce, fuori concorso, The Sapphires del regista australiano Wayne Blair, un film colorato e fresco che con serietà prende in giro il razzismo e la guerra, raccontando di un gruppo di ragazze aborigene che si ritrovano a cantare soul nei concerti per truppe americane in Vietnam. Siamo nel 1968 e in Australia è grande il razzismo bianco nei confronti degli aborigeni che da poco hanno acquistato il diritto di voto ma ancora vivono in riserve recintate con il filo spinato».

(Francesco Giappichini)


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog